
• La riforma scatterà quest’estate, il 1° luglio per l’esattezza. In Ticino verranno creati 5 reparti: Mendrisiotto, Luganese, Bellinzonese, Locarnese e Stradale. Sarà dunque una regionalizzazione della gestione della sicurezza in Ticino. Si punterà ad una più stretta collaborazione fra Cantone e Comuni, oltre che con gli altri enti di pronto intervento.
La riforma è stata illustrata martedì a Rancate dal comandante della Polcantonale Matteo Cocchi e dal direttore del Dipartimento Istituzioni Norman Gobbi. A capo di ogni reparto di gendarmeria regionale vi sarà un ufficiale; per il Mendrisiotto è stato designato Edy Gaffuri mentre Giovanni Capoferri sarà a capo della Gendarmeria di Lugano. Occhio particolare sul Mendrisiotto, regione messa a dura prova da furti e rapine legati in stretta misura al confine. Nel distretto più a sud del Cantone, il cambiamento si tradurrà anche nella convivenza di polizia cantonale e comunale sotto lo stesso tetto del Centro di Pronto Intervento alle porte di Mendrisio.
Un equipaggio del SAM (Servizio Autoambulanza del Mendrisiotto) potrebbe insediarsi stabilmente nel nuovo Centro di Pronto Intervento alle porte di Mendrisio e andare quindi a completare quel puzzle della sicurezza che pompieri, protezione civile e polizia cantonale e comunale si preparano a comporre. Quest’evoluzione avviene nell’ambito di un contesto cantonale in riforma per quanto riguarda la sicurezza (cfr. pagina 1). In estate assisteremo ad un riassetto generale delle polizie che farà riferimento alla nuova legge sulla collaborazione fra Polizia cantonale e Polizia comunale, fra Cantone e Comuni. Ma si spinge ancora più in là con la ricerca di nuove collaborazione con i partner attivi nel Cantone per realizzare dispositivi mirati di sicurezza, rendere più mobili le pattuglie ed estendere gli orari d’apertura delle gendarmerie a 24 ore su 24. Al momento gli effettivi nel Mendrisiotto sono 130/140 agenti fra Polcantonale e Comunale, oltre poi alle guardie di confine. Nella fase 1 della regionalizzazione della Gendarmeria nel Mendrisiotto e Basso Ceresio, il posto di gendarmeria di Chiasso fungerà da sede principale. Una volta concluso il cantiere dell’architetto Mario Botta, la sede principale del Reparto gendarmeria del Mendrisiotto verrà organizzata nel Centro di Pronto Intervento della Città. Il Consiglio di Stato e il Comune di Mendrisio hanno sottoscritto una lettera d’intenti con la quale sono stati condivisi i passi da compiere per insediare la Polizia cantonale nel CPI. Prossimamente il Governo licenzierà il nuovo messaggio.
Ripercorrendo i primi tempi in cui a Mendrisio ci si rendeva conto della funzione strategica della posizione del sedime all’ex-macello (era il quadriennio ‘96-2000), il sindaco Carlo Croci ha annunciato che il Corpo pompieri si trasferirà nel nuovo edificio già nel marzo del prossimo anno. E costruiremo subito la seconda fase, ha aggiunto. Le sollecitazioni della Città sono cresciute di pari passo all’evoluzione dei crimini ma anche all’aumento degli abitanti con dieci aggregazioni fatte e finite. In 8 anni – ha aggiunto il comandante della Polizia comunale di Mendrisio, Patrick Roth – il nostro effettivo è passato da 25 a 38 unità. “E ancora avvertiamo la necessità di aumentare il nostro personale e i mezzi” ha aggiunto il comandante, elencando i vari compiti che spettano alla Comunale, da sempre la prima per vicinanza al cittadino. Nella descrizione dello scenario del Mendrisiotto, sono stati evocati i due valichi principali di Chiasso e Stabio, le continue incursioni di bande che provengono dalla Lombardia e dai Paesi dell’Est per commettere furti e rapine, la “spada di Damocle” del ponte-diga di Melide per quanto riguarda gli ingorghi del traffico e quindi anche la difficoltà oggettiva di inviare pattuglie e uomini dal Luganese in casi di emergenza. Per contrastare queste pressioni, la regionalizzazione con mobilità sembra oggi la carta vincente.