I “binari liberi” fan bene a Chiasso

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(red.) Se le grandi stazioni viaggiatori, costruendo gigantesche superfici commerciali nel sottosuolo, sono diventate i nuovi centri delle città, gli scali merci, come quello di Chiasso, facendo le dovute proporzioni, sono diventate piattaforme di servizi, utilizzati, oggi come oggi, da 18 compagnie di trasporto in qualità di clienti.  Ecco qualche esempio: Captrain Italia: è stata la prima filiale della “storica” SNCF in Europa ad operare come impresa ferroviaria; railCare: appartiene al gruppo Coop che in questo modo intende raggiungere l’obiettivo di trasportare le merci da un capo all’altro del paese in modo ecologico; TX Logistik:  società in piena espansione, si estende dalla Scandinavia fino all’Italia, connettendo le principali aree industriali europee; DB Schenker Schweiz: affida alla svizzera Cargo il trasporto di acciaio verso Chiasso, che poi prosegue con Nord Cargo, fino ai depositi milanesi, come quello di Desio…

L’attenzione per i servizi offerti a Chiasso è in aumento e si traduce positivamente nel volume di lavoro e pure nell’assunzione  di nuovi manovratori.  Se c’è una crescita del 20% vuol dire che l’interesse per la ferrovia sta ritornando, pensano i dirigenti di Chiasso Smistamento davanti alle cifre col segno “+” elaborate dal computer della stazione in questi mesi.
Gli scali di confine, Chiasso e Basilea, sono sotto analisi. I primi risultati fanno ben sperare.  I “piani alti” delle FFS stanno verificando  il rapporto tra redditività e costi di gestione, soprattutto nel settore della movimentazione dei carri e della successiva formazione dei convogli; e dunque vogliono misurare il contributo reale di Chiasso – anche nel transito, con semplice cambio di locomotiva – al trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia. Una politica al beneficio di sovvenzioni pubbliche, che verrebbero ridotte se il traffico merci sui binari non desse risultati positivi in quella direzione. Intanto le FFS, mercoledì 3 settembre, hanno confermato che, a livello nazionale, sia Cargo, sia Cargo International, appartenenti alle stesse Ferrovie, hanno aumentato la produttività, grazie, in particolare, a nuovi trasporti sull’asse nord – sud.

(red.) Si chiamano Crossrail, TX Logistik, DB Schenker Schweiz, Captrain, Serfer Italia… Sono i nomi di alcune delle compagnie di trasporto ferroviario che utilizzano, in qualità di clienti, gli impianti e la professionalità dei manovratori di Chiasso Smistamento. Nello scalo di confine, su un’estensione di 50 ettari che riguarda anche i territori di Balerna e Novazzano, i ferrovieri prendono in consegna i carri stipati con le merci più disparate, ordinandoli poi nelle composizioni richieste, pronte  per ripartire verso le varie destinazioni, a sud come a nord.

Da quando le FFS hanno separato… i destini dei viaggiatori e delle merci, nel 2000, non è stato facile per nessuno trovare il binario giusto.  Ora, “dopo diversi anni di difficoltà, la stazione Chiasso vede aumentare le richieste di prestazioni”, si legge sull’ultimo numero di “Contatto.ch”, la rivista del sindacato del personale dei trasporti, SEV.
La tendenza positiva è confermata all’Informatore da Renzo Dolfini, dirigente responsabile di Chiasso Smistamento: “dopo 4 anni consecutivi di leggera riduzione dei movimenti, stiamo conoscendo un buon sviluppo.  Se prima eravamo attorno ai 10 mila smistamenti di vagoni al mese, la media attuale indica 12 mila – 13 mila unità”.

Precedenza ai residenti
Così lo scalo di Chiasso ha bisogno di nuovi manovratori; il concorso per l’assunzione di 8 persone è stato chiuso da poco e si stanno vagliando le candidature, circa 250. Requisito essenziale: essere in possesso di un attestato federale di capacità (AFC), cioè di una formazione professionale conclusa; o un certificato equivalente. Entro la fine di settembre verranno fatte le scelte definitive, in gennaio inizierà la formazione, un mese di teoria e tre mesi di pratica a Chiasso. Hanno potuto concorrere, in virtù delle norme sulla libera circolazione delle persone, anche persone residenti in Italia; ma la precedenza, di solito, viene data ai domiciliati, essendo le FFS un’impresa svizzera. I nuovi assunti andranno ad aggiungersi al centinaio di collaboratori che attualmente lavorano a Chiasso Smistamento. In un passato neppure lontano lo scalo merci della città di confine ha occupato fino a 160 persone e più.

I trasporti di Coop
Da alcuni mesi, nell’elenco delle compagnie presenti alla stazione, ne figura una nuova. Si chiama railCare SA, appartiene al gruppo Coop e si occupa di trasporto e logistica nel campo del trasporto combinato strada/ferrovia, in particolare nel trasporto combinato non accompagnato. La società dispone di due sedi, una a Castione e l’altra a Chiasso. railCare, presente in tutta la Svizzera, nella nostra regione è attiva soprattutto nel settore dei prodotti freschi: la merce, in particolare la frutta e la verdura proveniente dall’Italia giunge al Punto Franco di Stabio e prosegue nei container, sugli autocarri, fino a Chiasso; all’impianto di smistamento la merce è ripartita e caricata sul treno diretto a nord stazionato su uno dei 26 binari utilizzati per queste manovre.

Una piattaforma di servizi
Rispetto alla situazione precedente alla “divisionalizzazione”, la stazione di Chiasso, con la sua infrastruttura, si è trasformata in una piattaforma di servizi in funzione 7 giorni su 7, 24 ore su 24 (si lavora soprattutto di notte), a disposizione di numerose società di trasporto ferroviario, in concorrenza fra loro, che acquistano di volta in volta le tracce, ossia affittano i binari per trasportare merci da un punto all’altro del Paese. La “liberalizzazione”  riguarda naturalmente anche gli altri paesi europei, tenuti, come la Svizzera, a mettere a disposizione di tutti le rispettive reti ferroviarie, diversamente da quando le imprese nazionali detenevano il monopolio. Per fare un esempio: una traccia Basilea – Chiasso con un convoglio di 1600 t costa circa 3’000 franchi.

La liberalizzazione
Le compagnie attualmente registrate a Chiasso sono ben 18, di cui 8  basate a nord, le altre a sud. Alcune dispongono di personale proprio sul posto, come BLS, che oltre a gestire il traffico sulla linea del Sempione, lavora anche sull’asse del San Gottardo. “La stazione di confine – ha scritto Pietro Gianolli sul giornale del SEV – approfitta così della liberalizzazione, dato che queste società fanno capo alle sue prestazioni. Dopo anni contrassegnati dal calo di lavoro, sembra iniziare una nuova era”.
FFS Cargo, che gestisce per conto delle ferrovie il settore merci, è suddivisa in due organizzazioni, Cargo Interno e Cargo International, che ha quale partner Hupac SA, con sede a Chiasso. FFS Cargo, insieme a DB Schenker e BLS è la società che garantisce il maggior volume di lavoro. “I carichi in provenienza da nord – spiega all’Informatore Renzo Dolfini –  sono presi in consegna a Chiasso. Qui vengono formati i treni che ripartono con altre compagnie, Nord Cargo, Trenitalia Cargo o altre imprese verso le città italiane”.  

Il “corridoio” di 4 m…
Chiasso rimane la porta d’entrata della Lombardia e del Nord Italia. Nei prossimi anni sono previsti importanti lavori, come la realizzazione di nuovi binari da 750 m al fascio C per snellire ulteriormente i movimenti.
Ma sono in vista anche opere maggiori che si rifletteranno positivamente su Chiasso. Nel mese di gennaio 2015 le FFS metteranno in cantiere nel Mendrisiotto (gallerie di Balerna e Coldrerio) le prime opere di ampliamento del profilo delle gallerie del corridoio Chiasso-Basilea  per il trasporto intermodale di semirimorchi con altezza fino a 4 metri lungo la direttrice Basilea – San Gottardo – Chiasso/Luino – Nord Italia.

… e la galleria di base
Un impulso decisivo al trasporto delle merci su rotaia è pure atteso con l’entrata in funzione della galleria di base del San Gottardo, nel dicembre 2016, che con i suoi 57 km mozzafiato ridurrà nettamente i tempi di percorrenza sull’asse nord-sud e viceversa, rendendo ancora più conveniente il trasporto ferroviario delle merci.