• Un pilastro fondamentale anche per lo sviluppo territoriale della città. Il titolare del dicastero finanze di Mendrisio, Piermaria Calderari, attribuisce pure questa valenza al progetto Filanda. Il Municipio nei giorni scorsi ha inviato il relativo messaggio al Legislativo. Rispetto alle due versioni precedenti, stavolta i costi di gestione sono ridotti all’osso. Per il Municipio, che ha dato segnale verde al dossier senza il voto del rappresentante della Lega (6 a 1), si tratta di un progetto strategico e prioritario.
Un centro culturale per tutti
C’è in giro un fondo che cerca una dimora, un fondo che racconta, con documenti preziosi, la storia della Tipografia Elvetica di Capolago che nella sua attività, durata neanche tanto tempo, poco più di vent’anni, nella prima metà dell’Ottocento, pubblicò oltre trecento titoli, fra libri e riviste periodiche; diventando, fra l’altro, un punto di riferimento essenziale per l’affermarsi dei concetti del Risorgimento italiano, banditi in patria, insieme ai suoi portabandiera, come Carlo Cattaneo.
Il fondo è stato offerto alla città di Mendrisio, in particolare al sindaco ma non ci sono spazi adeguati per collocarlo e intanto rimane lì dov’è.
Popolazione, 1300 arrivi e 1000 partenze
L’hanno invece già trovata, una casa, negli ultimi tempi, decine di nuovi residenti che hanno acquistato o affittato sul mercato immobiliare uno degli appartamenti, di solito ampi, belli, curati e costosi, venuti su rapidamente, in centro ma anche in periferia. La città sta cambiando. Chi sono i nuovi residenti, cosa fanno? E’ assai probabile che nel saldo positivo del movimento della popolazione 2013 della città, circa 1300 arrivi, 1000 partenze, dunque 300 nuovi abitanti, ci siano persone con una buona formazione, di livello superiore, coincidente, spesso anche se non sempre, con un certo interesse per la cultura e i suoi dintorni. Nel 2014 il saldo, secondo l’Ufficio controllo abitanti, sarà ancora maggiore, potrebbe sfiorare quota 500. Poi ci sono i “nuovi anziani”, una moltitudine di persone che vanno in pensione ancora giovani, in splendida forma, con molto a tempo a disposizione e numerosi interessi, anche culturali.
Un luogo per tutti i cittadini ed ogni generazione
La città, che seppe a suo tempo favorire l’arrivo dell’Accademia d’architettura e che presto accoglierà nei pressi della stazione ferroviaria una divisione importante della SUPSI in arrivo da Lugano, è convinta che il momento sia opportuno per fare un passo in più: mettere a disposizione di tutti i cittadini, di ogni generazione – insieme ad una modernissima Biblioteca cantonale – un luogo di riferimento per la cultura, il divertimento, gli incontri fra generazioni, per leggere, archiviare, trovarsi, coordinando gli spazi, già oggi abbondanti, in cui si propongono nei vari quartieri mostre d’arte, musica, spettacoli.
Un progetto strategico e prioritario
E’ la terza volta che ci prova, il Municipio, a far passare il messaggio, secondo il quale la Filanda è un progetto strategico, ai fini dell’aggregazione e prioritario; ma le prime due non è riuscito a superare la prova. Il progetto Filanda si è scontrato la prima volta, dopo il voto quasi unanime del Legislativo nel dicembre 2012, con il ricorso, poi risultato vincente, di Massimiliano Robbiani che aveva contestato davanti al Consiglio di Stato, l’utilizzo del contributo di 4,5 mio di fr che il Cantone aveva destinato alla politica delle aggregazioni. La seconda volta, nel febbraio scorso, il Municipio, stretto fra i rovesci delle finanze pubbliche, le raccomandazioni a risparmiare delle commissioni e la paura di vedersi chiedere dal legislativo il rinvio del credito, aveva deciso all’ultimo momento di ritirare il messaggio. La Lega aveva fatto sapere di essere pronta a lanciare il referendum.
Sarà l’Ufficio comunicazione ad animare il centro
Adesso siamo alla terza. Nell’aula del Consiglio comunale, mercoledì mattina, il Municipio quasi al completo, insieme al resposabile del sistema bibliotecario cantonale Gerardo Rigozzi ha presentato il nuovo messaggio, uguale alle versioni precedenti per quanto riguarda il progetto e l’investimento, di 6’550’000 fr per la prima tappa: ma ben diverso al capitolo della gestione. Come scritto sull’Informatore del 13 giugno, per contenere i costi, il centro potrà funzionare senza nuove assunzioni o sostituzioni, così che a bilancio, invece di mezzo milione, si inserirà una spesa, alla voce “gestione centro culturale”, di 176’700 fr, compresi 23’000 fr di ammortamenti ed interessi. Sarà l’attuale ufficio comunicazione, oggi a Salorino, ad assumere la funzione dell’animazione del centro, con il ridimensionamento dei compiti attuali, come la redazione del periodico Memore. Il risparmio, rispetto alle due edizioni precedenti del messaggio, è di 326 mila franchi. Determinante l’apporto del Cantone, che trasferirà alla Filanda la Biblioteca oggi in funzione presso il Liceo cittadino: 30 mila fr ogni anno per l’acquisto di libri, stipendio di 1 bibliotecario e 1 assistente, contributo unico di 500 mila fr. L’unica assunzione del Comune riguarda lo stipendio di un bibliotecario, tenendo conto che metà di questa spesa è già assunta oggi dalla città nell’ambito dell’accordo con il Cantone per tenere aperta la biblioteca del Liceo.