Picasso e Raetz, 2 mostre in una

0
81
Si apre fino al 25 gennaio la duplice esposizione monografica dedicata a due grandi nomi. Nell’immagine uno dei celebri manifesti della pace di Pablo Picasso, Les Mains liées II (1952, litografia).

Il primo è il dono dell’immediatezza; il secondo, invece, della riflessione e della lunga meditazione. Da domenica 5 ottobre al 25 gennaio 2026 il Museo d’arte di Mendrisio apre al pubblico due immensi universi artistici in un solo spazio espositivo. Due mostre ben distinte, ma non per questo prive di ascendenze e punti in comune. La prima cosa che le unisce è l’incisione e la grafica, di cui sono stati maestri i due artisti al centro della straordinaria proposta culturale – parliamo di Pablo Picasso (1881-1973) e dello svizzero Markus Raetz (1941-2020) – e che per entrambi hanno rappresentato una costante lungo il loro percorso e mai dunque un territorio marginale.

“Il progetto è ambizioso. Al di là dei due grandi nomi, qui sono riunite complessivamente 260 opere” – evidenzia la direttrice Barbara Paltenghi Malacrida e curatrice dell’esposizione di Picasso insieme a Matthias Frehner, ex direttore del Kunstmuseum di Berna, che unitamente a Francesca Bernasconi, curatrice con Rainer Michael Mason della mostra di Raetz, ci guida lungo il percorso espositivo. Che comincia con il fondatore del cubismo. A Mendrisio è stata convocata una moltitudine di opere del maestro spagnolo – 150 – prese in prestito dalla prestigiosa Fondazione Gottfried Keller che ebbe in Georges Bloch il principale donatore, il quale, grazie alla stretta amicizia con Picasso, riuscì quasi sempre a garantirsi il primo numero di una cinquantina di esemplari.
È un Picasso decisamente inedito quello al centro dell’allestimento, che permette di ammirare l’ampia gamma di tecniche della stampa d’arte di cui è stato capace l’artista fino alla soglia dei suoi oltre novant’anni: puntesecche, acqueforti, linoleografie, litografie e acquetinte. Uno dei punti di forza della mostra consiste nella suddivisione del corpus picassiano in nuclei tematici che ne esaltano la poetica: Ritratti e figura umana (dove sono fra l’altro restituite su carta le molte donne che hanno costellato la sua vita), Tauromachia (capitolo in cui spiccano i protagonisti del mondo delle corride); Mitologia (che vede nelle opere soprattutto la figura del minotauro). E ancora: Parafrasi, Animali (fra cui l’incisione di un colombo e, immediatamente accanto, il suo celebre manifesto della pace che tanto significato assume nel nostro presente e qui accanto riprodotto); Artista e modella; Natura morta; ed Eros e morte (che contempla una serie di incisioni appartenenti a un ampio corpus di opere realizzate con urgenza da Picasso negli ultimi anni della sua vita). Riconoscibili fra le 150 opere esposte – sottolinea Barbara Paltenghi Malacrida – i grandi temi sviluppati da Picasso, essenzialmente tre: il circo, le donne e il teatro. Come pure numerosi sono gli omaggi a Velázquez e Cézanne.
L’allestimento dedicato alla figura di Markus Raetz s’intitola invece Le incisioni a bulino e mette appunto in rilievo questa particolare e antica tecnica risalente al Quattrocento e usata dagli orafi sui metalli fin dal Medioevo. Al Museo d’arte di Mendrisio sono riunite opere in gran parte inedite e mai finora esposte. Le oltre ottanta incisioni in mostra sono di piccolo e medio formato che hanno richiesto un lungo tempo di produzione all’artista e che, parimenti, reclamano al visitatore di essere contemplate con pazienza, così da ritrovarvi i principali motivi che hanno contraddistinto la produzione di Raetz: dall’indagine del volto a quella delle forme geometriche, dagli studi sulla prospettiva a quella sull’opposizione tra rilievi e depressioni. L’artista – evidenzia Francesca Bernasconi – offre importanti riferimenti alla storia dell’arte che ha studiato a fondo”. Non mancano omaggi ai grandi maestri dell’incisione: a cominciare da Dürer a Mellan o a Morandi. Markus Raetz ha indagato a fondo il fenomeno della percezione con opere “capaci di trasformarsi a seconda del punto di vista dello spettatore”.
Gli allestimenti dei due grandi nomi dell’arte si completano entrambi con i rispettivi cataloghi bilingui italiano-tedesco. Inoltre, la mostra – che sarà arricchita da importanti eventi collaterali – è complementare all’esposizione Picasso-Bloch: a unique friendship presentata dalla Graphisce Sammulung dell’ETH di Zurigo fino al 9 novembre.