
“La frana sta scendendo. I lavori con l’acqua sono proseguiti bene, così come i movimenti naturali dello scoscendimento. Ora stiamo procedendo al suo smembramento”.
Parola del geologo cantonale, Andrea Pedrazzini, che dal fronte ci offre il bilancio dei lavori, a ormai più di una settimana dal loro inizio. Ma per quanto tempo ancora rimarrà chiusa la strada cantonale S102 tra Brusino Arsizio e Riva San Vitale, all’altezza della zona Al Sasso? A questa domanda risponde Giovanni Simona, capo dell’Ufficio dei servizi di manutenzione stradale: “Come ogni giorno abbiamo avuto un nuovo incontro dello stato maggiore e si è deciso che sicuramente la strada rimarrà inagibile fino a domenica 2 marzo e dunque lavoreremo anche il week-end. La novità principale è questa”.
Non è per nulla finita, dunque? “Stiamo lavorando in cima nell’ottica di smontare la frana per farla giungere a valle lentamente. Il piano sta funzionando, grazie anche alle condizioni meteorologiche che prevedono per i prossimi giorni di mettersi dalla nostra parte, con giornate asciutte. Le prossime ore saranno dunque decisive per portare a buon fine l’intera operazione entro domenica. Siamo ricorsi anche agli elicotteri per rifornire di nafta il mezzo meccanico che sta procedendo al lavoro più importante e alle altre attrezzature. Alcuni voli sono stati indispensabili inoltre per la posa di una rete supplementare di protezione provvisoria, in particolare per evitare danni alla strada cantonale”.
Già, la strada: non è a rischio, con la caduta della frana? “Tocchiamo ferro, ma lo possiamo praticamente escludere. Con la strategia dello smontaggio che stiamo perseguendo lo scoscendimento dovrebbe avvenire poco alla volta e dunque con un impatto sopportabile per l’arteria stradale. In strada, finora, sono già caduti dei massi piuttosto importanti, ma fortunatamente non hanno provocato grandi danni”.
Sin dall’inizio avete identificato una zona attiva di frana con un volume stimato in circa 3 mila metri cubi. Qual è il residuo rimasto? “Non siamo ancora in grado di quantificare la percentuale del materiale sceso a valle. Anche perché, alla fine, parte del materiale rimarrà sulla montagna, non cadrà completamente, dovremmo riuscire a stabilizzarlo. Va inoltre detto che parte dello scoscendimento si è affrancato”.
La frana si sta ancora muovendo? “Sì, regolarmente. Tra il materiale che cade naturalmente e quello che riusciamo a muovere noi, lo scoscendimento è continuo”.
Quante sono le persone attive sul posto? “In cima, lo spazio è molto limitato e pertanto non possiamo impiegare troppe persone. Ad eseguire i lavori ci sono due forestali, il macchinista dell’automezzo, il geologo cantonale, coadiuvato in alcuni momenti da un altro geologo esterno, nonché due tecnici del Centro di manutenzione di Mendrisio, guidato da Andrea Bosisio. Sotto, invece, sulla strada, sono all’opera quattro agenti di sicurezza”.
La “cantonale” è finora agibile unicamente ai mezzi di primo soccorso? “Esattamente. Da lunedì scorso abbiamo reso possibile questo corridoio di passaggio. Transitano inoltre i mezzi di prima necessità per il rifornimento del negozio di alimentari di Brusino Arsizio, per i medicamenti e per garantire il servizio postale”.
La strada cantonale è ormai chiusa dalle sette di sera di mercoledì 19 febbraio. Avete ancora energie a sufficienza dopo giorni di lavoro straordinario? “Ho come perso un po’ la cognizione del tempo, in effetti supereremo le dieci giornate di operatività sulla frana. Io, fortunatamente, non sono operativo tutti i giorni a Riva San Vitale, ma il geologo cantonale e il capo del Centro manutenzione di Mendrisio vi si sono dedicati ininterrottamente. Non è facile…”.