Sia a Chiasso sia a Mendrisio il voto del Consiglio comunale sui bilanci Preventivi 2025 rischia di slittare a gennaio, contravvenendo le norme imposte dagli Enti locali che richiedono di giungere al verdetto entro l’anno contabile. Pena, un ammonimento. Era già successo nelle ultime tornate e con tutta probabilità accadrà di nuovo.
A Chiasso la Commissione della Gestione, presieduta da Mattia Varisco (Plr), sta concludendo i “compiti”, ma la seduta del Legislativo potrà essere convocata solo per il 13 gennaio 2025. Quella in agenda per lunedì 23 dicembre avrebbe infatti corso il rischio di andare deserta, vista la vicinanza con il Natale. L’ordine del giorno sarà firmato a breve dal presidente del Consiglio comunale, Daniele Godenzi. Intanto sui Preventivi 2025, che prevedono un disavanzo di 5,9 milioni di franchi, il dibattito si preannuncia acceso. La Gestione è infatti spaccata e si appresta a firmare due rapporti: uno di maggioranza (Lega dei ticinesi-Udc Indipendenti, Plr, il Centro) favorevole al bilancio presentato dal Municipio; e uno di minoranza sottoscritto da Unità di Sinistra-I Verdi-Indipendenti non ancora consegnato, ma che prospetterà degli emendamenti. Lunedì 2 dicembre, in una nuova riunione, saranno apposte le firme e redatti i rapporti.
La Commissione della Gestione di Mendrisio è invece in ritardo e, quasi certamente, non riuscirà ad arrivare in tempo a concludere l’esame del Preventivo 2025 entro la fine dell’anno che prospetta luci rosse per 3,2 milioni di franchi. La prossima seduta del Legislativo è stata convocata per il 16 dicembre. E a meno di un improbabile sprint entro venerdì 6 dicembre (ossia nel termine dei 10 giorni stabiliti dalla Legge organica comunale), il voto sul bilancio slitterà all’inizio del nuovo anno. Secondo nostre informazioni, in seno alla Commissione della Gestione di Mendrisio non dovrebbero esserci divisioni particolari e si dovrebbe giungere alla firma di un rapporto unico favorevole al bilancio, così come presentato dall’Esecutivo un mese fa.
Sia a Chiasso sia a Mendrisio sembra invece non rappresentare un tema di discussione il moltiplicatore d’imposta che, come noto, gli Esecutivi intendono mantenere invariati: all’88%, rispettivamente al 77%. Tra i motivi dei pesanti passivi prospettati, entrambi gli enti pubblici si ritrovano confrontati con le riforme fiscali che penalizzano i poli. Un argomento che animerà certamente i reciproci Consigli comunali. Ma appare ormai musica per l’anno che verrà.