“Da tre mesi lotto contro questa invasione e ormai non dormo più la notte dalla preoccupazione – ci dice Franca Negrini in via Carlo Maderno a Mendrisio – credo che bisogna urgentemente fare qualcosa per arginare l’espandersi di questo insetto che si riproduce alla velocità della luce”. Mentre spiega, facciamo un giro nella sua proprietà e ci accorgiamo subito di essere di fronte a un fenomeno mai visto: la Tapinoma magnum ossia una specie di formiche invasive. Il loro motto – ci vien da pensare – potrebbe essere “proliferare in fretta e senza guardare in faccia a nessuno”. Di origine africana, questa formica è in grado di creare delle “supercolonie” da milioni di operaie e migliaia di regine. Basta picchettare sui muri a secco o scavare leggermente la terra e fiumi di formiche fuoriescono come se ovunque vi fossero dei formicai. Un vero incubo! Martedì i rappresentanti del Dipartimento del territorio hanno stabilito la cosiddetta zona rossa che comprende la proprietà Negrini, una villa vicina e una limitrofa recente costruzione costituita da alcuni stabili. Ora la palla passa al Comune di Mendrisio. L’ipotesi di lavoro è che venga creata una zona di protezione tutt’attorno nella quale verranno svolti 10 trattamenti di bonifica. Nella regione per ora è segnalato solo un altro caso in un’abitazione a Rovio. Nel resto della Svizzera le Tapinoma sono note dal 2012 e già dal 2000 in Germania, Belgio, Olanda e Francia.
Mendrisio si trova dunque suo malgrado coinvolto nella lotta alla formica invasiva di origini africane. La zona rossa istituita dalle autorità cantonali nell’area sottostante le Cantine (una parte di via Carlo Maderno) è quella caratterizzata dalla presenza dei nidi. “E con l’arrivo dell’autunno- spiega Franca Negrini – le supercolonie portano le uova sottoterra, anche in profondità, e attendono la primavera”. Attorno alla zona rossa viene poi definita una zona gialla ed è quella dove si possono vedere le formiche operaie. È in questo raggio che – stando all’ipotesi di lavoro ancora in fase di valutazione nel capoluogo – dovrebbe essere creata la zona di protezione, quella cioè in cui chiamare ad intervenire delle ditte specializzate nella disinfestazione. Nel caso di Rovio si sta lavorando a 10 trattamenti, uno dopo l’altro a distanza di tempo affinché possano essere più efficaci.
Una mattinata di studio su questa specie e sui metodi per contrastarla era stata indetta dal Dipartimento del territorio lo scorso 26 marzo a Bellinzona. Il problema insomma è venuto a galla ed esperti di molte parti del mondo se ne stanno occupando, anche per individuare quale prodotto possa arginare la foga di questa formica. Fra l’altro la sua adattabilità è un punto di forza. Tollera cioè diverse condizioni climatiche e non è schizzinosa in fatto di cibo, nutrendosi di tutto… dalle briciole ai mini-insetti. Si sospetta che sia stata introdotta attraverso la commercializzazione di piante in vaso importate dalle regioni mediterranee. In diverse circostanze, in Germania, le super-formiche, penetrando nei muri delle case, hanno poi paralizzato le reti elettriche e internet. Anche a Losanna e Basilea famiglie intere sono state confrontate a questo problema. “A soffrirne – ci mostra Franca – sono anche gli alberi quando queste formiche si insinuano sotto la corteccia. Inoltre morsicano sia l’uomo che gli animali domestici. Ho salvato gli interni della casa facendo costruire dei ripari metallici sotto la porta”. Non a caso si sta studiando quale impatto possano avere queste invasioni sull’uomo e sulla biodiversità. L’invasione in questo comparto di Mendrisio è apparsa ed è stata segnalata già tre mesi fa. Ora la mappa della zona rossa è stata delineata dal Cantone. Al Comune resta da definire se l’inizio dei trattamenti avverrà ancora quest’anno o il prossimo anno. Intanto però la Tapinoma non aspetta.