Rinasce il “Masserun”

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La Masseria Sisini a Corteglia (foto arch. Otto Krausbeck).

Avanza il cantiere per il recupero e il restauro della Masseria Sisini di Corteglia e parallelamente prendono forma sorprendenti ricerche storiche su questa corte lombarda che, oggi più che mai, costituisce un’icona per la frazione di Castel San Pietro e l’intera regione. L’edificio risale al 1350 e rappresenta uno degli ultimi esemplari ancora leggibili dei complessi rurali che per secoli costellarono le campagne del Mendrisiotto. “Ul Masserun di Garovi” – come lo chiamavano – parla dunque del passato e al tempo stesso ci apre le porte verso il futuro. Cosa possiamo attenderci a breve?

I lavori termineranno nel 2025 ma già quest’autunno verranno presentati al pubblico sia il cantiere sia le indagini storiche svolte sull’arco di 6 anni da Loredana Castioni Sisini ed Ermanna Mazzucchelli. Ricerche che sono state raccolte in un libro. Sul fronte del cantiere, si sta prendendo cura dell’edificio l’architetto Otto Krausbeck. È lui che ha acquistato la masseria nel 2021 dalla famiglia Sisini che era proprietaria della fattoria fin dal 1914. I Sisini l’avevano dunque mandata avanti per oltre un secolo e fino al 1971 l’edificio era stato un’azienda agricola. “Io e mia moglie – ci dice l’architetto – siamo rimasti molto affascinati da questo territorio del Mendrisiotto, così aperto verso il sud. Cercavamo un posto per vivere questa regione e il posto ha trovato noi! Ci è piaciuta l’idea di rinfrescare un’identità che è in attesa di tornare a vivere”. L’architetto anticipa la volontà di mantenere l’identità della masseria. E come? “Da un lato garantendo il passo del tempo nei materiali e dall’altro nell’assicurandone i contenuti rispettando la vocazione originaria dell’edificio quale luogo di vita e di lavoro. Se in passato le attività erano quelle agricole, da oggi in poi saranno prioritariamente intellettuali”. Cosa intende? “Ricaveremo gli spazi per il nostro studio d’architettura che conta diversi partner e attualmente è ubicato a Salorino. Pensiamo anche di realizzare ulteriori spazi da offrire a degli esterni. Quanto alle unità abitative saranno destinate alla nostra famiglia allargata”.

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