“Questo piccolo e allegro insetto sta sconvolgendo i nostri giardini. Mi mangia le foglie delle piante da frutta. Soprattutto quelle di prugne. Non si fa vedere molto, voglio dire che non si nota, ma lavora sodo”: è così che lo descrive una cittadina di Stabio, il Comune dove per la prima volta in Ticino era stato avvistato già lo scorso anno questo voracissimo coleottero giapponese la cui stagione di massima attività va da inizio giugno (proprio adesso) fino a settembre. Contro l’insetto è in atto una vera e propria battaglia. La Lombardia ed il Piemonte ne sono fortemente colpiti. In Ticino la zona focolaio è stata tratteggiata fra Stabio, Novazzano e Mendrisio (limitatamente alla frazione di Genestrerio). In totale per una larghezza di almeno 1 km. La zona di lotta include gran parte dei Comuni del Ticino meridionale. Inoltre alcuni Comuni del Locarnese fanno parte della zona cuscinetto. La diffusione in Europa e in Ticino della Popillia japonica (questo il nome scientifico) è da evitare poiché è un organismo estremamente vorace e dannoso su oltre 100 piante. Malgrado gli sforzi intrapresi, sono aumentate le catture nei siti di monitoraggio e nelle trappole. Significa che il focolaio si è allargato. Sentiamo allora come stanno affrontando questo problema i tre Comuni-focolaio. A Stabio, il segretario comunale Claudio Currenti spiega che la questione si ripercuote anche sui cantieri. “Al momento non abbiamo scavi edilizi in corso o in vista ma nel caso è vietato spostare lo strato superificiale del terreno fino a 30 cm di profondità fuori dalla zona-focolaio”.