Imprese, solo il Mendrisiotto cresce

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(p.z.) Ad esclusione dell’area di Mendrisio, il numero di imprese iscritte al Registro di commercio è diminuito in tutto il Ticino. Di certo un segnale di ripresa per il distretto più a sud. Stiamo parlando di “Demografia di impresa in Ticino” ovvero dello strumento di studio della dinamica demografica delle imprese presenti nel Cantone. La situazione viene aggiornata mano a mano dall’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) con nuovi numeri del documento. Ebbene, nel terzo trimestre del 2017 è stata registrata, per il Mendrisiotto, una crescita. Ma cosa fa la differenza con le altre regioni del Cantone dove crescono le cancellazioni e si riducono le iscrizioni di nuove imprese nel Registro di commercio? “Parlerei di una differenza strutturale del Mendrisiotto rispetto ad altri distretti come ad esempio il Luganese (molto orientato al settore terziario ed ai servizi) o il Locarnese che si caratterizza per la sua vocazione spiccatamente turistica; – spiega Davide Arioldi per l’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) dell’Università della Svizzera italiana – strutturalmente il Mendrisiotto invece è dotato di aziende di grandi dimensioni e anche la logistica si concentra parecchio lungo l’asse della regione più a sud del Cantone. Nel 3° trimestre del 2017, la variazione negativa delle imprese si è verificata soprattutto a livello di commerci e ristorazione, settori che sono soggetti a passaggi gestionali frequenti. Significa che nel Mendrisiotto possiamo avere meno chiusure di società e imprese, ma quando ne avviene una, può essere ben più importante dal punto di vista della dimensione gestionale”. Non dimentichiamo che il trimestre precedente a quello commentato, non era andata così bene neanche alle nostre latitudini. Le imprese del Mendrisiotto erano pure diminuite. “Noi registriamo le iscrizioni e le cancellazioni nel Registro di commercio. Bisogna tener presente che a volte fra la messa in liquidazione di un’azienda e la sua cancellazione possono trascorrere da 3 a 6 mesi, ma anche molto di più” spiega il ricercatore dell’IRE. Quindi può esserci del ritardo fra la chiusura di un’attività e la cancellazione definitiva della stessa. Come dire… il dato rispetto alla realtà.

“Dalle statistiche più recenti rilevate con il Registro di commercio – spiega Davide Arioldi, ricercatore dell’IRE – si nota che in Ticino in questo momento stanno facendo fatica il commercio al dettaglio e all’ingrosso non specializzato. La domanda si orienta molto sui canali web. Decresce anche il numero di iniziative legate alla ristorazione”. C’è un settore che possiamo dire che “ha le ali” nel senso che sta spiccando il volo? “Direi senz’altro che la farmaceutica negli ultimi 5 o 6 anni si sta rafforzando; si parla di diverse acquisizioni e aumenta l’esportazione. Inoltre vengono aperti nuovi poli scientifici nel settore delle tecnologie mediche”. Dal vostro osservatorio, cosa prevedete per il futuro?
“Le previsioni – e qui parlo in generale per il Cantone – sono positive. Si parla di una buona ripresa. Del resto le aziende hanno avuto un buon 2017. Qualcuno addirittura accenna alla possibilità di rialzare i salari. Le premesse per un buon 2018 sembrerebbero esserci ma poi ogni impresa, ogni tipo d’attività, può avere i suoi lati più difficili da affrontare. La prospettiva di ripresa non concerne ogni settore ovviamente: va rilevato che alcuni ambìti si confrontano con problemi di tipo strutturale che sono estesi in generale ai mutamenti del mercato a livello europeo”.