Telefono SOS Infanzia, in Ticino i casi sono una cinquantina all’anno

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Logo e contatti dell'associazione.

Sul territorio ticinese arrivano una cinquantina di casi all’anno e questa cifra risulta piuttosto stabile negli ultimi anni. A contattare il Telefono SOS Infanzia è soprattutto la famiglia ossia i genitori mentre il minore chiama poco. La metà dei casi è di natura complessa e nel percorso dei contatti telefonici, chi chiama viene poi indirizzato agli specialisti (servizi sociali, ospedali, servizi cantonali, ecc.). “Ascoltiamo le loro rabbie, i loro dubbi, diamo loro del tempo e siamo dall’altra parte del filo come depositari di cose che non direbbero a nessuno” è l’esperienza di Tina Mantovani, vice-coordinatrice dell’Associazione e da 36 anni attiva come volontaria al telefono. A lei chiediamo quanta differenza vi sia nei casi dall’inizio del suo volontariato ad oggi. “Prima il numero di chiamate era maggiore. La gente oggi va spesso a cercare le proprie risposte nel web” e magari fa più fatica a mettersi in gioco con una chiamata reale. “Tuttavia a presente si parla di più di questi problemi, c’è maggior sensibilizzazione sui temi del maltrattamento, degli abusi o di malesseri nei minori.”. Che problemi portano nelle chiamate? “Problematiche della sfera intima familiare oppure raccontano episodi o fatti riferiti ad amici dei loro figli (e magari concernono la loro sfera familiare). Noi ascoltiamo e loro piano piano si calmano. Credo che percepiscano quella che è la nostra preparazione. La nostra è una formazione continua che compiamo anche a fianco della dottoressa Myriam Caranzano, esperta sulla sensibilizzazione dei problemi legati all’abuso e al maltrattamento dei minori. Nei confronti dei ragazzi occorre tolleranza. Faccio l’esempio di Coldrerio e delle serate dei ragazzi, è il vandalismo o sono i rischi sulla strada da …. ma credo che verso il rumore che possono fare i ragazzi che si incontrano, occorra tolleranza”.
Quante volte chiamano? “In certi casi basta una volta sola. Altre volte ci contattano più volte lungo l’arco di alcuni mesi. In effetti ci sono quelli che noi definiamo casi più complessi e noi consigliamo loro di rivolgersi agli specialisti (anche loro intervengono a titolo volontario); dal momento che il nostro compito è concentrato sull’ascolto, quando sono richiesti la presa di contatto e l’accompagnamento dagli specialisti, ci appoggiamo all’associazione La Sorgente (di cui è presidente Lidia Canonico, membro di TSOS Infanzia) che condivide con noi la sede”. Guardando l’andamento del 2024, all’unanimità dei soci presenti, l’assemblea – che si è svolta lo scorso 21 giugno nella storica sede di via Puccini a Chiasso – ha riconfermato la direzione in carica nelle persone di Paolo Frangi coordinatore, Tina Mantovani vice-coordinatrice, Lidia Canonico responsabile comunicazione e relazioni esterne, Paola Primerano Robbiani nel ruolo di cassiera e Gioacchino Lo Nardo segretario.
Da diversi anni, la sede di via Puccini dà spazio anche a lezioni di pianoforte gratuite per minori meno fortunati. Impartisce le lezioni la volontaria ex docente di liceo Elyse Cerutti di Morbio. Nel bisogno, anche con ripasso scolastico. Si è concluso anche il progetto Treebù che nel 2017 aveva ricevuto il Premio Mari e fino al 2024 ha condiviso la sede di TSOS Infanzia. Dal 2025 è stato integrato presso l’Istituto Paolo Torriani di Mendrisio.
Si segnala anche che il negozietto di abiti usati attivo a Tesserete e aperto da circa trent’anni col nome dell’associazione Telefono SOS Infanzia, dopo il decesso dell’ultima volontaria, è stato passato di mano ad un’altra associazione che si occupa di bambini del Togo.
Telefono SOS Infanzia 091/682 33 33 che risponde dalle 9 alle 21. Il sito internet è: adonet.net.