Dieci mila metri cubi di inerti dovranno essere sgombrati entro due mesi da un sedime di proprietà privata situato nel comparto Valera. I proprietari però non ci stanno e sulla questione c’è una vertenza in pieno svolgimento. Alla fine eseguiranno l’ordine oppure ricorreranno?
Stiamo parlando di un terreno legato all’azienda di proprietà degli Eredi di Leonello Fontana. Si trova a ridosso del sedime sul quale altri privati (l’Immobiliare B&B presso Benoil SA con l’Immboliare Tercon SA e la Piccadilly SA, tutte a Mendrisio) vorrebbero costruire una “centrale per le autopostali”. Gli inerti che dovranno essere sgombrati sono calati in un solco poco distante dal fiume in direzione di Ligornetto. Il mappale è nel cuore della zona che gli obiettivi della nuova pianificazione cantonale intendono tingere di verde, valorizzando al massimo l’ambiente. Tuttavia questa vicenda dell’ordine di sgombero non è in collegamento diretto con il futuro Piano d’utilizzo cantonale di Valera. In effetti, a far partire l’ordine di sgombero dei 10mila metri cubi di inerti è stato il Municipio di Mendrisio, dopo aver concesso già due volte una proroga ai suoi proprietari. Cosa significa? Per legge, un deposito del genere è permesso in via temporanea per 2 anni. L’Esecutivo della Città ha già concesso due proroghe a questo periodo di deposito e non è più disposto a concederne una terza, forse anche sollecitato dal Dipartimento del territorio che in questi mesi ha contattato i municipi delle principali località del Cantone, invitandoli a regolarizzare situazioni di questo genere. “Noi chiediamo che venga ripristinata l’area come da licenza edilizia” spiega il sindaco della Città, Carlo Croci. “Non è solo la questione degli inerti, c’è tutto un terreno che deve essere riposizionato nelle quote” aggiunge il sindaco. Nella prospettiva dello sgombero, “il Dipartimento del territorio si è già dichiarato disponibile a supportare l’operazione indicando in quali discariche smaltire il materiale” annota Luca Veronese a capo della comunicazione per lo stesso Dipartimento. Da parte sua, la conferma che le procedure di declassamento di alcuni sedimi di Valera (inerenti le nuove schede di pianificazione cantonale) conosceranno un iter ben più lungo rispetto a questo caso che non ha nulla (o quasi!) a che vedere con la vocazione verde di Valera auspicata da molte firme raccolte in questi anni fra i cittadini e fortemente voluta da Claudio Zali nella sua veste di capo del Dipartimento del territorio. Anzitutto il Piano d’utilizzo cantonale (PUC) dovrà superare lo scoglio del Gran Consiglio e quando si giungerà alla fase della pianificazione locale, i privati potranno presentare ricorso contro eventuali opzioni non gradite.