Arte e poesia nel solco di Longhi

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Nella foto Natura morta di Giorgio Morandi, 1961, olio su tela.

Mostrare sulle pareti, accanto ai dipinti, una porzione di critica letteraria. Non si era mai visto prima. È questa, in estrema sintesi, l’inedita quanto interessante idea cardine della nuova mostra allestita al Museo d’arte di Mendrisio, che si inaugura domenica 30 marzo e potrà essere visitata fino al 6 luglio. Titolo: Una storia di arte e di poesia. Arcangeli, Bertolucci, Biamonti, Isella, Orelli, Sereni, Tassi, Testori e i loro artisti. Ne è curatore e ideatore Simone Soldini, l’ex direttore dello spazio d’arte dal quale ha ricevuto carta bianca.
Ma qual è l’origine che ha mosso ogni cosa? “Ho sempre dedicato molto tempo, forse anche inconsciamente, al rapporto tra letteratura e pittura, diciamo arte in generale – dichiara a l’Informatore Soldini, che ci svela il progetto guidandoci di sala in sala. “Poi, qualche anno fa, sono incappato in questa famosa frase di Roberto Longhi “Riconsegnare la critica e la storia dell’arte nel cuore di un’attività letteraria” che ha dato avvio a tutta una serie di riflessioni personali. È stata questa una scossa che mi ha suscitato questo interesse”. Soldini ha confinato il suo campo d’azione e di indagine alla seconda metà del Novecento, così pure una precisa area geografica: Ticino, Lombardia ed Emilia. E i nomi dei critici sono di alto livello, tutti di tradizione longhiana “che hanno prodotto una critica non fine a se stessa, bensì letteraria, con un contenuto poetico, come indicava la lezione di Longhi: aprire cioè la critica e la storia dell’arte a campi umanistici, alla filosofia, alla letteratura e alla storia”.
“Quello che ho voluto realizzare – prosegue l’ex direttore del Museo d’arte di Mendrisio – è accompagnare dei brani scritti dagli otto critici scelti a un’opera d’arte, il più precisa possibile. Non lo è in tutti i casi, ma ho comunque tentato questo lavoro che mi ha preso tanto tempo”.
Dell’elenco degli otto critici d’arte, solo tre sono da considerarsi tecnicamente tali (Arcangeli, Tassi e Testori), gli altri sono poeti e scrittori (Francesco Biamonti va annoverato soprattutto fra i romanzieri) che hanno offerto il loro sguardo, non meno acuto e rivelatore, sulle diverse opere. Tra i longhiani per tradizione si collocano Isella, Biamonti, Sereni, Tassi e Giorgio Orelli, “Tutti loro, bene o male – evidenzia Soldini – hanno sentito questo magistero di Longhi, figura straordinaria, anche attraverso Gianfranco Contini, che ebbe un’enorme diffusione. Trasferiti al campo contemporaneo, questi autori hanno lavorato con un’ide a longhiana, di consegnare cioè la critica nel cuore di un’attività letteraria”.
Longhi stesso incarnava i due universi ed è stato una figura studiata per le eccezionali qualità di storico dell’arte, ma anche per quelle, altissime, di scrittore – evidenzia l’introduzione alla sorprendente mostra, che contempla in tutto un centinaio di opere. Simoni ha dedicato tre anni di lavoro per consegnare al pubblico questa originale esposizione – come ci confida lo stesso curatore dell’allestimento, che ha approfondito il lascito critico e letterario degli otto nomi scelti negli archivi ma anche in viaggi di studio nelle terre del gremio di umanisti. “Tutti alla ricerca di quella “equivalenza” tra scrittura e immagine, di un “parallelo” o di un rispecchiamento tra poesia e arte. La mostra restituisce una pertinenza temporale e geografica” – mette in luce Soldini, che racconta di come gli otto critici si fossero conosciuti e frequentati. In alcune bacheche in mostra sono esposte anche lettere, la prova insomma di corrispondenze tra i grandi critici. L’esposizione contempla pure i libri che hanno condensato i diversi testi critici, nonché preziose fotografie che immortalano per sempre la testimonianza di frequentazioni e amicizie tra i grandi nomi della critica e della letteratura citati.
Ampio l’elenco delle opere esposte: Bacon, Morandi, Giacometti, Guttuso, de Staël, Guccione… A completare il progetto, il catalogo con saggi introduttivi a firma di Soldini, arricchito da testi di altri autori.