
Vice) Con 2 gol fantastici di Djuric, miglior rossoblù della stagione, e di Ciarrocchi (nella foto) i rossoblù di Zambrotta e Croci-Torti si sono definitivamente assicurati la permanenza in Challenge League. La partita contro il Bienne, l’ultima al Riva IV, non è mai stata in discussione nonostante le molte difficoltà in fase offensiva che si trascinano dall’inizio del campionato. Per vedere danzare la rete della porta dei seelandesi si è dovuto attendere l’ultimo quarto d’ora.
È fatta finalmente! Lo andavamo dicendo da settimane, sicuramente dalla vittoriosa gara contro lo Sciaffusa, allora secondo in classifica alle spalle del Vaduz che si è meritatamente aggiudicato la promozione in Super League.
Il Chiasso, malgrado i soliti uccelli del malaugurio, ha chiaramente dimostrato di avere ben altre potenzialità del Wohlen e del Locarno, che sparisce dopo anni di “grazia ricevuta” (fallimento del Bellinzona l’anno scorso, retrocessione per insolvibilità di La Chaux-de-Fonds e Concordia, campionato senza retrocessioni…) Locarno, tra l’altro, che si è fatto umiliare sul suo campo (0-3) da un Lugano che ha giocato in 10 quasi tutta la partita (dal 26’ per l’esattezza), e che rimane quindi inchiodato all’ultimo posto.
Il calcio è come la vita. È impossibile che le cose vadano bene quando non c’è una struttura e un’organizzazione degne di tali nomi. E che si vada avanti per un anno a declamare la crescita del gruppo, la sua politica dei giovani (lodevole, ma quanti di loro hanno la statura di giocatore da Challenge League?). Per di più questi calciatori non si sono aggrappati nemmeno al carattere, alla maglia che hanno indossato (non vogliamo, s’intende, fare un discorso generale: ogni regola ha la sua eccezione), oltretutto difesi a oltranza (non poteva essere diversamente) da un allenatore troppo buono costretto (?) a dire che le cose andavano bene quando invece la squadra non c’è mai stata.
Il Chiasso per contro, pur tra difficoltà e qualche limite (a livello offensivo) non ha mai lamentato, in questa difficile e sofferta fase finale, cali di tensione. Alcuni giocatori, facciamo pure alcuni nomi: Djuric, su tutti, Adailton, Quaresima (generosissimo), Facchinetti, Reclari (come volevasi dimostrare, un punto di riferimento importante), Berisha, Magnetti (anche lui si è portato a casa un pezzetto di salvezza), Regazzoni (giocatore-chiave del girone di ritorno), hanno dato l’anima, si sono scatenati per raggiungere la salvezza (obiettivo non facile da centrare pur tenendo conto dell’agonia delle bianche casacche). Meritano quindi “10 e lode”!
La partita col Bienne, dicevamo, non ha avuto storia: non che gli ospiti siano scesi nella città di confine in gita turistica, tutt’altro. Oltre alle due reti, i rossoblù hanno colpito i “legni” con Magnetti a riprova della sfortuna che ha perseguitato il bomber e che gli succedeva già quando giocava a Bellinzona.
Adesso è fondamentale aprire un nuovo ciclo: per la stagione 2014-15 occorre di sicuro un nuovo Chiasso.