
(red.) Non si parla di centinaia di persone; forse neppure di decine. Soltanto di poche. Ma tutte importanti. Sono coloro, giovani in particolare, che devono vedersela con l’assistenza pubblica, allo scadere delle indennità di disoccupazione. Accanto ai servizi cantonali e regionali che si occupano di collocamento, sulla loro strada tribolata hanno incontrato a Chiasso un Comune sensibile che con il progetto Frequenze le coinvolge per fare qualche esperienza in più. “In un anno sono state una quindicina; alcune, grazie a questi stimoli, hanno trovato lavoro, altre sono in procinto di farlo”, rileva la capo dicastero Roberta Pantani. Incrociando uffici, competenze, saperi, spazi fisici, risorse pubbliche e disponibilità dei privati, il Comune ha avviato una rete sociale che sta dando buoni risultati, presentati nei giorni scorsi al pianterreno del civico 8a di Corso San Gottardo, messo a disposizione dalla famiglia Camponovo dopo l’uscita di una nota boutique. Spazi rimasti vuoti in attesa di nuove attività commerciali, proprio come queste persone che aspettano un nuovo lavoro. Incroci preziosi che hanno permesso ad un paio di giovani, con l’aiuto dell’Ufficio tecnico cittadino, di trasformare un negozio in una galleria d’arte, permettendo a Marco Lupi, noto artista di Mendrisio, di allestire una personale che si potrà visitare fino al 6 gennaio. La premura del Comune è di evitare il nulla al di là delle vetrine dei commerci rimasti vuoti, soprattutto in centro. Ma pure di riempire in modo positivo le giornate di chi è rimasto a piedi. “Andremo avanti anche nel 2019, e anche oltre, finché non ci saranno spazi vuoti, se il Cantone continuerà a sostenerci con i contributi”, spiega Andrea Banfi, responsabile dei servizi sociali. A due passi dal valico stradale era rimasto muto un esercizio pubblico con cambio annesso; nei mesi scorsi Frequenze li aveva occupati con la biennale di fotografia; chissà, qualcuno ha notato la posizione strategica e un cambista si è trasferito qui di recente, al civico 5 del Corso; e la speranza è che presto possa riaprire anche il bar. Camminando lungo il Corso, specie vicino alla dogana, non sono più molti i negozi vuoti, anzi; “è vero, e noi, attraverso Frequenze, crediamo di aver dato il nostro contributo”, annota Pantani. Toccheranno con mano questa singolare esperienza sociale anche gli allievi della scuole professionali che sono stati invitati a visitare la mostra di Lupi: “siamo state attirate dalle storie che l’artista dipinge nei suoi quadri” spiegano Elisa Volonterio, coordinatrice di Frequenze e Dafne Piras, che ha curato la mostra. Gli studenti delle professionali sono invitati a lasciarsi ispirare dai “Meccanismi mentali” di Lupi e trasferire le loro emozioni in narrazioni, anche poetiche, ed essere pronti a presentarle durante la prossima edizione di Chiasso Letteraria.
“Questa è integrazione”
Intanto, poco più avanti, sul Corso, sopra il Bar Indipendenza, nello storico edificio di proprietà comunale all’imbocco di Via Bossi, il Comune, attraverso le sue varie agenzie sociali, ha messo in piedi, in particolare grazie a Culture in movimento, dei brevi corsi di 3 ore per acquisire competenze nel food&beverage, nozioni di base che servono per partecipare poi agli eventi e alle feste; attenzioni rivolte soprattutto a persone straniere che abitano a Chiasso; vi hanno partecipato sino ad oggi 23 persone di varie nazionalità, “e questa è integrazione” aggiunge Roberta Pantani.