Dopo il successo di Sulla guerra. Perché non riusciamo a non farla, Gianluca Grossi torna nelle librerie domani – sabato 6 aprile – con un nuovo, attualissimo libro dedicato alla Striscia di Gaza e alla sua popolazione, che è sotto le bombe da sei mesi. Gaza. Dispacci dal dimenticatoio: un volume pubblicato, anche questa volta, dalla casa editrice luganese REDEA nel quale il reporter e autore indipendente ticinese conduce i lettori e le lettrici attraverso un viaggio in una terra che, in fondo, conosciamo soltanto per sentito dire. «Le storie e le riflessioni consegnate a questo libro nascono dall’urgenza di restituire alla popolazione della Striscia di Gaza, che ho raccontato nel corso degli anni, l’umanità che la guerra scoppiata dopo il 7 ottobre 2023 le ha negato. Sono affioramenti della memoria, sospensioni. Costituiscono un ricordo vivido di un tempo che, per me, non è mai trascorso. Sono dispacci dal dimenticatoio, perché è per un dimenticatoio che il mondo scambia Gaza: una terra alla quale è possibile fare di tutto, tanto finirà cancellata dallo smemoramento». Riassume così Gianluca Grossi ciò che lo ha spinto a scrivere questo nuovo volume e non è un caso che metta l’accento sulla forte impronta soggettiva che lo caratterizza: nelle sue pagine sono contenuti i racconti di situazioni che l’autore ha vissuto in prima persona nella Striscia di Gaza, la descrizione degli incontri con personaggi straordinari, la narrazione di situazioni impensabili, dalle più terribili a quelle che non possono che strappare un sorriso e, non da ultimo, le riflessioni di un reporter che, attraverso la sua esperienza, non può che smontare la finta convinzione che la Storia non si ripeta: a Gaza, si ripete. La nuova pubblicazione racconta pertanto l’umanità della gente di Gaza, per come l’ha incontrata e conosciuta l’autore. Per l’occasione Gianluca Grossi entra nel dettaglio: «Nel libro narro la Striscia che ho conosciuto quando infuriava la guerra e nelle parentesi in cui le armi tacevano. Allora le famiglie andavano al mare e la vita, almeno per un giorno, sembrava perfetta, girava che era un piacere. Ricordo le visite allo zoo, che aveva quale attrazione un povero leone spelacchiato, sopravvissuto alle guerre precedenti: con gli occhi sgranati, adulti e bambini lo osservavano dietro le sbarre della gabbia e parevano riconoscere la loro condizione. Racconto le storie dei ragazzini e delle ragazzine che la guerra aveva reso muti: non parlavano più con nessuno. Un personaggio che ricorre spesso, nelle pagine del libro, è Arafat, che guidava la macchina con maestria ed era il mio angelo custode, insieme a Nael, il mio inseparabile collega palestinese: quante avventure abbiamo affrontato insieme! Le racconto. La guerra diventa possibile e tollerabile quando crediamo che a essere uccisi non siano esseri umani, ma ciò per cui abbiamo deciso di scambiarli».
L’autore dedica il libro a sua madre e a tutte le madri. In un passaggio scrive: «Ascoltate le madri, sempre, in guerra. Assorbono il dolore, fino a diventarne gravide. Lo portano con sé. Quando lo rimetteranno al mondo non avrà le fattezze dell’odio. Non avrà nemmeno le fattezze del perdono concesso a chi ha strappato loro un figlio, più figli. Sarà conoscenza, questa sì: le madri sanno».
Gianluca Grossi presenterà Gaza. Dispacci dal dimenticatoio presso la Libreria dei Ragazzi a Mendrisio giovedì 18 aprile alle 18.30. Per l’occasione il reporter sarà in dialogo con il giornalista Gianluca Verga.
Sull’autore
Gianluca Grossi è reporter e autore indipendente. Ha testimoniato le guerre in Medio Oriente e in altre aree del mondo per la televisione, la radio, i giornali e internet. Per i tipi di REDEA ha pubblicato La libertà è una parola. Sul giornalismo apocalittico (2022) e Sulla guerra. Perché non riusciamo a non farla (2023). Quest’ultimo volume è stato inserito fra i partecipanti alla XXIV edizione (14 – 20 ottobre 2024) della Settimana della lingua italiana organizzata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Gianluca Grossi scrive su facciadareporter.ch e porta a teatro i suoi testi, che narrano la vita e ciò di cui siamo capaci standoci dentro.
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