ECAM fiduciosa: “rete indispensabile”

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Casa Girotondo: dentro o fuori dall’Ente Case Anziani Mendrisiotto (ECAM)? A breve annunciato un nuovo incontro tra i Municipi di Mendrisio e Novazzano. Per quest’ultimo lasciare l’ente costerebbe tuttavia un’elevata somma finanziaria se decisa unilateralmente.

“La principale difficoltà è indubbiamente la mancanza di chiarezza su ‘chi fa cosa’ dovuta a carenze regolamentative al momento stesso della costituzione e dell’avvio dell’Ente Case Anziani Mendrisiotto (ECAM) avvenuto nel 2018”; “Si sono create molte aspettative, che evidentemtne possono essere state in parte disattese, proprio per la carenza di regole nei riparti di autonomia e responsabilità a vari livelli, da quello strategtico a quello operativo e finanziario”. “La declinazione dello Statuto non è stato sempre rispettato, in particolare il mandato con il Cantone per cui bisognava per ogni Casa per anziani stabilire un preventivo e un obiettivo di costi e un contratto di dettaglio”; “Un altro elemento riguarda le proprietà delle strutture: sebbene lo Statuto preveda accordi tra Ente e singole fondazioni – chi paga ad esempio gli oneri degli investimenti? – questi non sono mai stati raggiunti e questo aspetto ha portato quale conclusione una certa prudenza sugli investimenti e una immobilità”.
Sono queste le principali criticità evidenziate dal rapporto del consulente esterno e indipendente, Giorgio Pellanda (già direttore dell’EOC) al quale lo scorso giugno l’ECAM, unitamente all’Ufficio anziani e cure a domicilio del DSS, avevano affidato un mandato di analizzare la struttura organizzativa dell’Ente, segnatamente gli aspetti regolamentativi tra l’ente gestore e i partner facenti parte della rete, vale a dire: Quiete a Mendrisio, Santa Lucia ad Arzo, Torriani a Mendrisio, Girotondo a Novazzano, SFS Cabrini a Rancate e Istituto Santa Filomena a Stabio. Tutte con vesti giuridiche diverse (e proprio qui risiede una delle complessità) tra fondazioni, associazioni e strutture facenti capo alla Città di Mendrisio.
Mercoledì, nel corso di una conferenza stampa convocata da ECAM, Pellanda ha esposto in sintesi i risultati del rapporto, attorniato da diversi membri del Consiglio dell’Ente Case Anziani Mendrisiotto nel quale sono rappresentati tutti i delegati delle Fondazioni e dell’Associazione appena citate. La presidente, Françoise Ghering: “È vero, dobbiamo fare autocritica: l’ECAM è partito molto in fretta e non con le necessarie regolamentazioni. L’obiettivo del rapporto? Guardare avanti con fiducia. Non abbiamo mai smesso di farlo, abbiamo fatto nostra la pianificazione cantonale che spinge per la messa in rete. Abbiamo sempre tenuto un profilo istituzionale e lavorato con apertura e dialgo con tutti. L’anziano è stato sempre al centro e non è stato fatto mancare nulla”.
Su un punto tutti i membri del Consiglio presenti si sono mostrati compatti: “ECAM guarda al futuro con fiducia e si dice convinto che fare rete è indispensabile, il futuro può essere solo la rete, e non solo in termini di sostenibilità finanziaria”.

Correttivi e una roadmap
Il rapporto Pellanda propone dei correttivi “nella gestione di un sistema complesso” e offre strumenti operativi per una solida conduzione dell’ente. Suggerisce inoltre una roadmap a tappe, condivisa con il Cantone, che ha chiarito come “l’applicazione delle raccomandazioni di tale mandato sarà monitorata dai servizi cantonali competenti”.
Tra i primi interventi per consolidare la rete? “L’approfondimento delle convenzioni in essere e l’allestimento di convenzioni che regolano in modo chiaro i rapporti tra l’ente gestore e le singole Fondazioni; chiare regolamentazioni su deleghe e responsabilità; revisione degli organigrammi e, laddove necessario, degli statuti; allestimento dei contratti di dettaglio per le Case per anziani con la definizione del processo preventivi/consuntivi relativa alla gestione dei budget finanziari e al rigoroso controllo dei flussi finanziari”.
Daniele Caverzasio ha illustrato alcuni dati salienti delle sfide che attendono ECAM: “poter vigilare e gestire una macchina con 36 milioni di cifra d’affari e 550 dipendenti. Dobbiamo avere un managment che ci permmetterà di fare questo, e ad oggi non ce lo permette”. Tiziano Calderari della Fondazione Torriani ha dal canto suo evidenziato: “Semplificherebbe i compiti se le Case per anziani della rete costituissero un unico datore di lavoro per i dipendenti”. Filippo Gabaglio (La Quiete) ha dal canto suo sottolineato che “per ECAM una delle maggiori difficoltà della rete è stata quella di confrontarsi con strutture eterogenee”. Fabio Maestrini, che dal 1° luglio sarà direttore di ECAM, ha spiegato che nella costellazione delle cure sanitarie “è chiaro che il futuro sono le reti”. Alessandra Pitozzi, vice direttrice di ECAM, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di dare risposte univoche. Dobbiamo essere un Ente che si domina con le stesse regole, garante del sistema, all’interno e all’esterno”. E sul personale ha assicurato che “c’è un alto grado di soddisfazione, lo prova anche lo scarso turnover. Ad oggi non abbiamo segnali che ci allarmano”.
Infine, riflettori su Casa Girotondo di Novazzano (una raccolta firme e una mozione chiedono l’uscita da ECAM) di proprietà per il 54% di Novazzano e per il 46% di Mendrisio. Mercoledì Caverzasio ha ribadito l’importanza della rete e ha spiegato che un’uscita unilaterale da ECAM da parte di Novazzano comporterebbe un elevato costo. Dal canto suo Françoise Ghering ha osservato: “La scelta è nel campo di Novazzano, massimo rispetto su quanto deciderà”. Resta il fatto che ancora nessuna risoluzione è stata adottata: a breve è stato annunciato un nuovo incontro tra i Municipi di Mendrisio e Novazzano.