Si muove qualcosa a Mendrisio. Il Consiglio di Fondazione delle Processioni della Settimana Santa non ha fatto muro di fronte alle numerose richieste di ridiscutere la decisione di non più truccare i personaggi “mori” della Funziun di Giüdee (“per una volontà d’inclusione e rispetto”). Ci sono più che spiragli d’apertura.
Fra gli inviti a sedersi a un tavolo e riconsiderare insieme la decisione presa, citiamo quello del prof. Franco Lurà (cfr. l’Informatore del 16 febbraio scorso). La Fondazione – dicevamo – non ha fatto muro e anzi, in queste ore, sembra sempre più probabile che si possa arrivare a un dialogo e si giunga alla scelta di sospendere momentaneamente la decisione. Ciò non significa cambiare idea ma lasciar scorrere l’imminente sfilata del Giovedì Santo senza stravolgimenti, per poi chinarsi con più calma sul tema. Un ruolo in questa fase di stallo è intenzionato ad averlo il gruppo di sostegno Cun i Prucessiun in dal cöör. “Da parte nostra – interviene il suo presidente Enrico Bernasconi (Chico per i più) – intendiamo ispirarci al nome del nostro gruppo (mai stato così azzeccato!) per cercare un incontro con il Comitato della Fondazione. Ci riferiremo al nostro attaccamento alla tradizione per chiedere che si giunga ad una soluzione pacifica che possa far scendere la tensione che si sta creando a Mendrisio. Nell’incontro – al quale inviteremo anche persone da sempre legate alle Processioni – cercheremo di mettere sul tavolo anche i reali pericoli nei quali si potrebbe incorrere con la decisione dei “mori” senza trucco: oltre alle reazioni durante la sfilata, la disaffezione alla tradizione, la delusione e la demotivazione. Ci sono persone che lavorano da decenni per le processioni e oggi sono davvero affrante. Sospendere la decisione non sarebbe come retrocedere. Sarebbe invece un atto di intelligenza e sensibilità. A noi preme che prevalga il buon senso, nell’interesse di una buona coesione fra il Comitato della Fondazione, chi lavora da anni all’organizzazione delle sfilate e la popolazione”. Da parte nostra – conferma Chico Bernasconi – la volontà di chiedere un incontro e dialogo, varrà in ogni caso: sia che sospendano la decisione, sia che restino sui loro passi. “Noi ci siamo, ed abbiamo i Prucessiun in dal cöör”.