“Cos’è una storia se non uno di quei disegni a puntini che, collegati, formano l’immagine di qualcosa?”. La battuta di Allie, protagonista del film di esordio di Jim Jarmusch, Permanent Vacation (1980), suona come una dichiarazione di poetica da parte di quello che fin da subito si fa notare per l’originalità di un minimalismo ironico e disincantato e che in poco tempo diventerà il più cool fra i rappresentanti del cinema indipendente americano.
Alla produzione di Jim Jarmusch – nato nel 1953 e cresciuto ad Akron, città industriale dell’Ohio – il Cineclub del Mendrisiotto dedica la rassegna Fare film con la musica in testa che prenderà il via mercoledì 28 febbraio alle 20.45 al Multisala Teatro (Sala Ciak) di Mendrisio. Il regista vive dentro la musica; per gli organizzatori della rassegna è infatti impossibile parlare del suo cinema senza parlare della sua musica. Musicista a sua volta, Jim Jarmusch non ha mai smesso di attingere ai generi più diversi, dalla musica africana, al jazz, al rock, al pop, all’hip-hop, al rap, a Mahler,…
“L’unica cosa che conta in America è trasformare tutto in un oggetto per poterlo vendere, contano solo l’avidità e il guadagno. Per oppormi, io giro film su personaggi disadattati o marginali e sulle cose apparentemente insignificanti che fanno” ha dichiarato il regista che, per il tramite del suo lavoro, ha gettato luce su personaggi senza radici, marginali a vario titolo, outsider strampalati che si muovono senza una meta precisa in paesaggi desolati e spazi periferici, sempre attraversati con ironia e distacco. Luoghi dove le cose semplicemente succedono. Incontri frammentari, dialoghi surreali e un costante senso di spaesamento. Gesti e dettagli insignificanti che, messi insieme, formano un mondo, una colonna sonora.
Il Cineclub del Mendrisiotto ha selezionato cinque film che seguono un filo cronologico. Si partirà, come detto, mercoledì prossimo da Stranger than Paradise del 1984 (v.o. inglese e ungherese, sottotitoli in francese e tedesco). Questo titolo ha rivelato Jarmusch al pubblico internazionale: “è una storia sull’America, vista attraverso gli occhi di “stranieri” – ha dichiarato. – “È anche una storia sull’esilio, dal proprio paese e da se stessi, e sui legami che si sono appena persi”. Autore della musica è John Lurie che collaborerà con il regista anche per le due successive pellicole in cartellone a Mendrisio.
Il 6 marzo sarà la volta infatti di Down By Law (Daunbailò) del 1986 che vede tra gli interpreti, con Lurie, Tom Waits, Roberto Benigni e Nicoletta Braschi.
Il programma proseguirà mercoledì 13 marzo con Mystery Train del 1989; mercoledì 20 marzo sarà la volta di Dead Man uscito nel ‘95 con musica di Neil Young. L’ultimo film in programma l 27 marzo sarà Ghost Dog del 1999 con musiche scritte da RZA.
Tutte le proiezioni avranno inizio alle 20.45 al Multisala Teatro. Dettagli alle pagine https://cinemendrisiotto.ch e https://www.facebook.com/cineclubmendrisiotto.