Leggendo Shakespeare ci si imbatte in una realtà fatta di contrasti: l’alto e il basso, l’elevato e il volgare, il comico e il tragico. Nel “Re Lear”, la sua tragedia forse più cupa, Shakespeare toglie allo spettatore ogni certezza, ogni punto fermo: il re dialoga con il suo matto, ma chi dei due è veramente matto? Chi tra i protagonisti è buono e chi cattivo? Qual è la loro vera natura? Malgrado la famosa battuta “La maturità è tutto”, i personaggi reagiscono agli eventi in modo infantile, sembrano quasi marionette nelle mani del destino. Perché allora non ridurre la tragedia shakespeariana ad una vera baracca di burattini?
Sabato 20 aprile al Teatro Centro Sociale di Mendrisio sarà il re Lear Luca Radaelli l’unico attore in carne ed ossa a salire sul palco, perché gli altri attori che lo affiancheranno, saranno tutti scolpiti nel legno. Realizzate e animate dalle abili mani del burattinaio Walter Broggini, le tradizionali maschere del teatro di figura porteranno in scena i protagonisti della tragedia, come Brighella, che impersonerà il malvagio Edmund.
Nonostante l’origine rituale e demoniaca delle maschere e il loro aspetto a volte inquietante, marionette e burattini vengono spesso etichettati come teatro per bambini. “Lear e il suo matto” li mostra, al contrario, in tutta la loro innegabile potenza scenica, anche all’interno di una pièce tragica. Nel loro spettacolo, Radaelli e Broggini danno vita a un Re Lear che trae linfa dal teatro popolare, dalla farsa, dal balletto indemoniato delle teste di legno. Il tutto permeato da una buona dose di black humor. “Lear e il suo matto” – coproduzione di Teatro Invito e della Compagnia Walter Broggini – è presentato in Svizzera dalla Società Dante Alighieri di Lucerna.
La Società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali italiani sotto la guida di Giosuè Carducci, ha lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, nonché di ravvivare nei connazionali all’estero i legami culturali con l’Italia. I comitati sparsi nel mondo sono più di 400, diffusi in circa 60 nazioni.
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