
Era nato una quarantina di anni fa come punto di riferimento cristiano, sociale e culturale rivolto in modo particolare ai giovani e alle famiglie. E questa è stata la sua parabola felice per diversi decenni ma oggi le esigenze della società sono mutate e il Centro di Presenza Sud di Mendrisio corregge la rotta indirizzandosi in modo particolare agli anziani o anche a persone più giovani ma invalide o malate. È questo – in estrema sintesi – il progetto presentato alla popolazione lunedì sera, nella Sala Winterhalter del Centro di via Manzoni. Salvo che per alcune celebrazioni, la struttura era stata chiusa nel giugno del 2022 con la partenza delle suore e di don Gianfranco Quadranti.
Una sessantina le persone che hanno colto l’invito a partecipare alla serata e parecchi i pareri favorevoli espressi dal pubblico sul progetto, in fine serata, insieme ad una pioggia di domande rivolte ai relatori. Ad introdurre l’argomento è stato Onorato Zanini, presidente della Fondazione Presenza Sud. “In Pro Senectute abbiamo trovato una realtà importante; – ha esordito – e con loro abbiamo iniziato i contatti verso la fine del 2022. Dal febbraio del 2023 abbiamo pensato di lavorare insieme al progetto. Una parte di strada è già stata compiuta ma altre tappe rimangono da fare; – ha commentato Zanini facendo riferimento al fatto che Mendrisio è terra di ciclismo – ci stiamo lavorando. Siamo una bella squadra”. E in effetti “siamo vicini alla domanda di costruzione” ha anticipato il presidente chiarendo che sarà la Fondazione Presenza Sud stessa ad assumersi l’investimento con un prestito finanziario, ospitando poi Pro Senectute in affitto con un contratto minimo di 15 anni. Per oltre 20 anni, il Centro di Presenza Sud ha avuto bisogno della stampella della Parrocchia nella misura di un aiuto finanziario ed è probabile che questa formula – magari adattata – venga mantenuta, anche perché buona parte della Sala Winterhalter verrà mantenuta per la celebrazione di Messe o l’organizzazione di altri incontri. Gli interventi annunciati sono previsti all’interno dell’edificio (salvo un’uscita di sicurezza e la costruzione dell’ascensore che risulterà esterna rispetto al volume attuale del Centro).
Quale sarà dunque nel concreto il futuro dell’edificio? Ne ha parlato Paolo Notari, direttore della Fondazione Pro Senectute Ticino e Moesano. “Attualmente e da oltre 20 anni siamo presenti nel Mendrisiotto con la sede di Balerna ma oggi come oggi riscontriamo dei problemi logistici. La popolazione invecchia e cerchiamo di ascoltare i bisogni della società”. A Presenza Sud principalmente si pensa di concretizzare il servizio dei pasti a domicilio (che fra l’altro ha registrato un’impennata del 20% nel tempo della pandemia e le richieste in tal senso non sono più calate). Parallelamente si farà spazio alla realtà del centro diurno terapeutico che si rivolge in particolare ad anziani con demenza senile e sarà strutturato secondo le direttive emanate a livello cantonale. Gli anziani vi possono essere accompagnati verso le 9 del mattino da familiari o dal personale di Pro Senectute, e poi trascorrono la giornata (fin verso le 16) in più sale del Centro e nel giardino terapeutico che verrà organizzato in maniera che gli anziani possano uscire all’esterno e mettere mano alla terra con gli orti terapeutici di spezie e fiori che muteranno con le stagioni. Nel giardino ci sarà anche uno spazio coperto con un gazebo. Per modificare i contenuti di Presenza Sud si prospetta una chiusura fino alla fine del 2025 ma non sarà sempre totale. In alcune fasi, sarà probabilmente possibile accedere alla sala principale.
• Contenuti dei tre piani
A spiegare quali saranno i nuovi contenuti degli spazi è intervenuta l’architetta Anna Rosa Carnio-Quirici. Il piano sotterraneo non verrà per ora toccato. Al piano terra viene mantenuta una buona parte della Sala Winterhalter per incontri e celebrazioni per la popolazione come è sempre stato. “Verranno chiusi i primi due gradoni della Sala dove vengono proposte le celbrazioni – ha aggiunto su questo argomento don Claudio Premoli, arciprete a Mendrisio – si potrebbe dunque ancora celebrare”. Una fetta del salone – ha continuato l’arch. Carnio-Quirici – verrà invece riconvertita per Pro Senectute in palestra, locale ufficio, 2 locali per il riposo, 1 locale TV, 2 locali d’attività ed una stanza-deposito. La cucina rimane come è e ci sarà una sala-ristorante per mangiare oltre ad una piccola cucina terapeutica che verrà ricavata allo stesso piano. Al piano superiore è previsto il servizio di podologia ed il servizio di consulenza e promozione della qualità di vita (che grazie all’apporto di una psicologa lavora anche sui maltrattamenti). Sul tetto verranno posati dei pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico. Le facciate saranno mantenute uguali, salvo che per la parte sud-est che presenterà una porta in più per l’uscita degli utenti verso il giardino terapeutico che presenterà un perimetro circoscritto. Uno degli obiettivi di quest’operazione è fra l’altro anche la realizzazione di una camera multisensoriale. In questo contesto gli anziani mangiano tutti insieme e poi durante il giorno possono uscire all’aperto e mettere mano alla terra. Alle 16 tornano a casa con accompagnamento.
• L’appoggio del Municipio
Fin dall’inizio, il progetto ha avuto l’appoggio del Municipio. “Sono contenta che questo Centro – importante per la storia di Mendrisio – possa rinascere in questa forma. È vero infatti che Pro Senectute fa rete nella comunità” è intervenuta al tavolo dei relatori Françoise Gehring, a capo del Dicastero politiche sociali e politiche di genere a Mendrisio. “Io stasera porto l’appoggio della Città di Mendrisio a questo progetto” ha sottolineato la municipale ricordando come la struttura di via Manzoni “aspetta di tornare centrale come lo è stata per molti anni (anche per i giovani), un posto che dà senso alla vita. Credo che questo progetto sia nato sotto una buona stella. Si sono inanellate delle situazioni abbastanza in fretta. Pro Senectute da tempo è partner importante della Città nella misura in cui si apre ai bisogni della Società. Ci siamo trovati bene anche per il dialogo che abbiamo instaurato e per i valori condivisi”.
La socialità è il nostro denominatore comune con la Fondazione Presenza Sud – ha commentato il direttore Paolo Notari – questo progetto sarebbe la risposta ai bisogni di Pro Senectute e alle esigenze di tutti i cittadini del Mendrisiotto.