
Sono le variazioni estreme ad aver segnato la stagione dei viticoltori quest’anno. E parliamo delle grandinate particolarmente violente che a volte hanno colpito alcune regioni e in altri frangenti hanno frustato delle vere e proprie macchie di alcune centinaia di metri (come è successo ad Arogno). E ancora l’ondata di calura con temperature diurne e notturne molto elevate.
I viticoltori hanno dunque fatto i conti con fenomeni di meteo estrema e in questi giorni preparano le cassette per la raccolta dei grappoli. Si avvicina il momento della vendemmia e la Federazione dei viticoltori della Svizzera italiana ha fatto il punto della situazione in tutto il Cantone. Rispetto al 2022 contraddistinto da una stagione fortemente siccitosa e dall’espandersi di insetti nocivi, il 2023 – riferisce il Comitato Cantonale Federviti – ha registrato precipitazioni maggiori, soprattutto per il Mendrisiotto, con pioggie più frequenti (e forte umidità) e quindi un ritorno alla ribalta della protezione fitosanitaria classica contro le malattie fungine che hanno richiesto prontezza e competenza negli interventi fitosanitari. La presenza di insetti nocivi è stata monitorata, combattuta rispetto ai possibili focolai e, in questo ambito, non si registrano danni tali da compromettere la stagione. Il germoglaimento delle viti – spiega la Federviti – è avvenuto secondo la media degli altri anni ma da maggio la stagione si è contraddistinta per una pressione precoce delle malattie fungine (soprattutto peronospera). Il bilancio finale dei raccolti avverrà comunque dopo la raccolta.