Sarebbe potuto arrivare da capolista in solitaria del Gruppo 3 di Prima Lega Classic all’appuntamento di Coppa Svizzera contro il Kriens, ma così non è stato. Il Mendrisio ha dovuto accontentarsi di un comunque buon punto sul campo dell’Eschen/Mauren, anche se per come si era messo il confronto l’1-1 finale rischia di stare un po’ stretto agli uomini di Amedeo Stefani. Non tanto per le occasioni create, più che altro per la rete alquanto evitabile incassata al 95’.
Senza Riccardo Bini, sostituito nel ruolo di punta centrale da Stefano Gibellini, con Matteo Martorana alla prima da titolare in fascia e con il neoacquisto Riccardo Rossini a centrocampo al posto di Axel De Biasi, i bianconerorossi hanno disputato un ottimo primo tempo nel Liechtenstein. Spesso ben coperti dietro, ordinati e, quando necessario, sorretti da Stefan Vidovic, Antoine Rey e compagni hanno avuto un approccio decisamente costruttivo alla partita. Rossini e Gabriele Mascazzini sono inizialmente stati i più pericolosi dalle parti di Ilija Kovacic, ma è sull’asse Gibellini-Martorana che al 33’ è arrivata la prima rete del confronto. Il primo è stato autore di un gran numero sulla fascia e dell’assist a centro area, mentre il secondo si è mosso ottimamente nei sedici metri e si è fatto trovare pronto.
Da questo momento in poi, purtroppo, si è evidenziato un problema che già si era visto nel primo confronto, nonostante non abbia pesato come in questo caso: la difficoltà di chiudere la partita. Diverse le occasioni capitate sui piedi dei momò (una su tutte ad inizio ripresa su quelli di Mascazzini), ma Kovacic ha chiuso definitivamente la saracinesca e la formazione del Principato è rimasta aggrappata con i denti alla sfida.
Con lo scorrere dei minuti le sortite offensive dei ticinesi si sono man mano affievolite e i padroni di casa, di conseguenza, hanno trovato il coraggio necessario per spingersi dalle parti di Vidovic. La difesa è sembrata inizialmente reggere l’onda d’urto, che si è però abbattuta al 95’ portando il nome di Willy Pizzi. All’origine del pareggio vi è stato un rinvio nel vuoto dell’estremo difensore mendrisiense e, dopo il recupero palla, una carambola difensiva che ha fatto finire il pallone nei pressi nel 28enne italiano.
Poco male, perché comunque il punto conquistato non è da buttare, anzi. Nelle prime due partite il Mendrisio ha dimostrato di saper reggere la categoria e di sapersi giocare le proprie carte. La classifica recita quarto posto (per la differenza reti), ma è un primo rango a pari merito con altre sette squadre, visto che nessuno è stato capace di vincere i primi due confronti del campionato.
Tutto questo è sicuramente di buon auspicio per l’attesissimo appuntamento di domani, sabato 19 agosto, valevole per la Coppa Svizzera, in cui i bianconerorossi avranno bisogno di tutto il sostegno del pubblico del Comunale. Alle 18 i padroni di casa affronteranno il Kriens che, dopo la retrocessione nel 2022 dalla lega cadetta, da due anni milita in Promotion League, la categoria immediatamente sopra a quella dei momò. I lucernesi, decimi la scorsa stagione, hanno cambiato molto durante l’estate, possiedono una rosa di tutto rispetto e nelle prime due partite stagionali hanno colto un pareggio e una vittoria.
Il Mendrisio non disputa il primo turno di Coppa Svizzera dal 2014, quando il Chiasso targato Gianluca Zambrotta vinse per 2-0 con reti di Zoran Baldovaliev e Sandro Reclari, l’attuale vice di mister Stefani. Molti però avranno in mente la spettacolare giornata di festa del 19 settembre 2010. Il Basilea di Yann Sommer e Granit Xhaka espugnò 5-0 il Comunale davanti a oltre 3000 spettatori. Malgrado il risultato, la magia di quella partita è rimasta nella mente di molti tifosi bianconerorossi, con la speranza che questo sabato il Comunale si vesta ancora una volta a festa e spinga con tutto l’orgoglio i propri beniamini verso l’impresa.