Il Jamboree? “Un’esperienza pazzesca”

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“Indimenticabile”, “lo sognavo da anni e ci scende la lacrima se pensiamo che è già finita”, “esperienza pazzesca”, “ci siamo sentiti come sulle montagne russe”. Queste e molte altre sono le emozioni che abbiamo raccolto direttamente fra gli scout momò e del Sottoceneri (la Truppa 17) rientrati martedì alle 5 di mattina dal Jamboree mondiale che si è svolto in Corea del Sud. Ci piace riportarle per intero nell’articolo a pagina 9, siglate come loro stessi le hanno trasmesse a l’Informatore grazie all’aiuto di Federica Caruso (“Zanzara”), la responsabile della truppa. Alcuni scout accanto al nome hanno aggiunto anche il loro totem che in linguaggio scout significa quel soprannome che viene dato a uno scout per sottolineare una sua caratteristica peculiare. “È stato incredibile vedere i ragazzi e le ragazze crescere così tanto – ci confida Zanzara – e legare fra loro in poche settimane”.

In queste ore, i ragazzi (l’età è quella compresa fra i 14 e i 17 anni) svuotano i sacchi e si trovano fra le mani foulards scambiati con scout della Svezia, del Brasile e di chissà quanti altri Paesi. Ma nei sacchi trovano anche molti regalini offerti dai coreani incontrati a Seul dove sono approdati dopo essere stati evacuati dal campo per la minaccia-tifone. Il campo dei “foulards” ha fatto molto parlare di sé per le avversità più che altro metereologiche riscontrate: calura umida a livelli record senza possibilità sufficiente di ripararsi e minaccia-tifone. E proprio la canicola ha spinto gli scout britannici e americani a lasciare il campo poche ore dopo l’inizio dell’avventura quando invece ad assumere le redini dell’organizzazione ci si è messo il governo coreano apportando diversi miglioramenti nello spazio già di poche ore. I quotidiani di mezzo mondo e naturalmente quelli coreani ma anche la stampa ticinese (non tutta!) hanno sottolineato le avversità affrontate dai 45mila scout che si sono accampati a Saemangeum, a 200 km a sud di Seul, per partecipare al Jamboree dal 1° al 12 agosto scorsi. Noi diamo spazio ai pensieri che frullano ora nella mente dei ragazzi e di chi li ha guidati in questo viaggio della vita.

“Zanzara”, responsabile della Truppa: “Il Jamboree è stato un’impresa durata anni e conclusasi lasciandoci dei ricordi incredibili e un pezzettino di Corea nel cuore. È stato un evento che ha dimostrato come gli scout affrontino con fiducia le difficoltà, cantando e ballando, legando con persone da tutto il mondo e scambiandosi badge, ricordi, esperienze, amicizie e preziosissimi foulard. Viverlo come Leader è un onore ed è stato incredibile vedere i ragazzi e le ragazze crescere così tanto e legare nel giro di poche settimane, riportandoli ai genitori con dei ricordi e dei legami così profondi, che neanche loro potranno mai capirli davvero a fondo, sempre che non siano loro stessi stati ad un World Scout Jamboree”.

È come girare in un’enorme città, i cui abitanti vengono da tutto il mondo, e non aspettano altro che fare amicizie.

Gioele

La cosa più bella del Jamboree non è il posto in cui si svolge, né le attività che si svolgono, ma sono le persone che conosci e che ti accompagnano durante il viaggio!

~Rio

Credo che un Jamboree così non lo vivrà mai nessuno, è stata un’esperienza più unica che rara, che mi rimarrà nel cuore per sempre. Ognuno di noi ha aspettato questo momento per anni e pensare che sia già passato così velocemente fa male, ma allo stesso tempo pensiamo a tutto ciò che abbiamo passato e sul nostro viso spunta subito un sorriso.

sandy, eva

Sicuramente la cosa più bella è stato interagire con altre persone e sapere delle loro culture che in Svizzera non si trovano. Poi vedere le città di notte era a dir poco una vista mozzafiato. L’esperienza di vivere una cosa simile non è da tutti e anche se durante il Jamboree ci sono state spiacevoli situazioni, questo non ha impedito a noi di divertirci e godere questa avventura al meglio.

Verena

È stata un’esperienza unica e rara. Abbiamo conosciuto persone provenienti da tutto il mondo. Penso che un Jamboree come il nostro non lo scorderà mai nessuno anche per il fatto che abbiamo dovuto affrontare varie difficoltà e credo che questa cosa ci abbia uniti ancora di più come gruppo.

lilli, zoe

Questo campo è stato un po’ come una montagna russa: siamo partiti in alto con grandi aspettative, poi siamo andati in discesa a causa dei disservizi e del caldo, ma col buonumore e l’aiuto del governo all’organizzazione, siamo saliti di nuovo, poi in discesa di nuovo per il tifone e l’evacuazione, infine siamo saliti ancora più in alto grazie al nostro spirito e ai nostri legami. Le montagne russe non sarebbero divertenti se fossero in pianura no?

Nora

Siamo partiti senza aspettarci nulla di tutto ciò che è accaduto ma ora che siamo tornati rivivremmo tutto lo stesso senza pensarci due volte. In ogni situazione siamo riusciti a scoprire insieme nuove persone e tradizioni divertendoci sempre. Un mix di risate, musica e avventura.

agnese, mandorla

Partecipare al Jamboree è stata un’esperienza positiva e unica nonché bellissima con degli alti e bassi come in ogni cosa della vita, che ci ha offerto l’opportunità straordinaria di interagire con persone provenienti da tutto il mondo e di scoprire nuove culture, ma sopratutto ci ha offerto la possibilità di vedere uno stile di vita differente dal nostro.

Vincenza

Al Jamboree in Corea del Sud sono arrivato con aspettative incerte, ma ciò che ho vissuto ha superato ogni immaginazione. L’accoglienza calorosa della popolazione coreana ha reso l’esperienza ancora più speciale. Le avventure condivise con persone provenienti da ogni cultura e angolo del mondo, insieme ai momenti vissuti nel campeggio, hanno creato legami che resteranno per sempre nei nostri cuori. Il Jamboree non è solo un evento, ma un viaggio che ha arricchito la mia vita e consolidato i rapporti nel nostro gruppo.

Fabio

Il 25th World Scout Jamboree in Corea del Sud è stata l’esperienza più pazzesca che io abbia mai vissuto, queste tre settimane mi hanno insegnato tanto: il rispetto e l’accoglienza che le persone ci hanno dato in Corea mi hanno fatto sentire a casa, i tanti momenti passati insieme ai compagni di truppa e i legami che si sono formati hanno reso il campo magico così come le tante risate, la Corea invece con le sue tradizioni spettacolari ha reso il Jamboree un esperienza unica e indimenticabile insegnandomi tantissime cose che porterò con me per sempre.

Pop Corn, Alice

Il Jamboree a cui abbiamo partecipato, in Corea del sud, è stato sicuramente uno dei più speciali che si sia mai tenuto. Abbiamo vissuto momenti indimenticabili in un ambiente di condivisione e rispetto. Conoscere persone provenienti dall’altra parte del mondo, cercare di capirsi e comunicare, ridere, scambiare badge e foulard è un ricordo che rimarrà per sempre nel cuore di tutti noi.

Delia

Penso che partecipare a questo Jamboree sia stata una delle esperienze più caotiche e imprevedibili che abbia vissuto, ma appunto grazie a questo mi sono divertita moltissimo e ringrazio tutti per la bellissima compagnia e le esperienze fatte.

ally