Migranti, clima politico caldo: lanciata una raccolta di firme

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La sede della Polizia a Chiasso.

Se le temperature atmosferiche questa settimana sono apparse in calo, salgono invece quelle in ambito politico legate alla tematica dei richiedenti l’asilo ospiti nella regione.
Lunedì 24 luglio è iniziata una raccolta di firme finalizzata a sensibilizzare il Consiglio federale e il Governo ticinese sulla gestione dei flussi migratori. Primo firmatario è Moreno Colombo – già sindaco di Chiasso – che evidenzia come negli ultimi mesi nella città di confine e nei dintorni la gestione della presenza dei migranti, per le forze dell’ordine e non solo, è divenuta complicata. Si segnalano in particolare situazioni incresciose sia nelle piazze, sia nei parchi gioco. Come indicato dalla SEM (Segreteria di Stato della migrazione), “la situazione peggiorerà tra agosto e novembre 2023”.
Nel giro di un paio di giorni, rileva il promotore, sono già rientrate 230 firme, mentre i formulari in circolazione sono più di cento: la raccolta continuerà fino al 30 agosto prossimo.
Nel testo si sollecita inoltre un incontro immediato con la SEM, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, le autorità cantonali e i Municipi del Basso Mendrisiotto, oltre all’introduzione – come già avvenuto in altri Cantoni – di misure intermedie atte a “sanzionare i comportamenti incresciosi” a scopo deterrente.
Mercoledì è giunta una risposta da parte della Segreteria di Stato della migrazione alla prima missiva di Moreno Colombo datata 23 giugno. Le autorità si dicono consapevoli degli scenari possibili e assicurano che stanno già intervenendo di conseguenza in base al quadro normativo applicabile. La SEM ricorda nondimeno di non avere poteri giudiziari o di polizia che restano di esclusiva competenza dei Cantoni. La lettera si chiude con la seguente affermazione: “va detto poi che le varie misure messe in atto dalla SEM, non hanno un effetto ottimale quando il numero di persone accolte aumenta in modo significativo”.
Sul delicato tema, sono state presentate due interrogazioni ai Municipi di Chiasso e di Mendrisio. Primi firmatari dei due atti sono i consiglieri comunali della Lega dei Ticinesi Stefano Tonini (Chiasso) e Alessio Allio (Mendrisio). I contenuti fanno riferimento ai disagi che sarebbero cagionati da ospiti dei centri federali per l’asilo (CFA). A tale proposito, si ricordano le affermazioni rilasciate agli organi di informazione da parte del sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni e del comandante della Polizia Regione I Nicolas Poncini. Un incremento degli illeciti è stato registrato anche sul territorio di competenza della Polizia Regione II negli ultimi sei mesi (cfr. a pagina 7), come segnalato a margine della riunione di coordinamento politico. La problematica, rilevano i rappresentanti leghisti, “si sta rapidamente diffondendo a macchia d’olio su tutto il territorio regionale e cantonale”.
Le due interrogazioni chiedono pertanto agli Esecutivi del capoluogo e di Chiasso di chiarire quanti sono stati, dall’inizio dell’anno, i reati commessi da richiedenti l’asilo (specificandone la nazionalità) e in quale casistica ricadono: “a seguito di un’eventuale denuncia, come viene gestita la procedura con la SEM?”.
I consiglieri domandano inoltre se sono già stati emanati divieti di accesso comunali a richiedenti l’asilo o imposizioni di territorio.
L’attenzione si sposta quindi sul tema della sicurezza, a sapere se il numero di agenti di polizia comunale è adeguato o se l’effettivo dovrebbe invece essere maggiorato.
All’interno dei centri federali per l’asilo – si rileva – “quanti sono stati gli interventi effettuati dai pompieri?”. Stefano Tonini e Alessio Allio sollevano inoltre la problematica dei “falsi allarmi” in relazione ai costi degli interventi: “da chi vengono coperti? Ai Comuni quanto spetta pagare?”. Parallelamente, la stessa questione concerne anche gli interventi sul posto del Servizio Autoambulanza del Mendrisiotto.