Studi scientifici affermano che l’organismo sotto sforzo è più vulnerabile all’inquinamento perché il particolato inalato scende più in profondità causando danni a cuore, polmoni e non solo. Per questo motivo gli stessi studi raccomandano a chi desidera praticare attività fisica di stare lontano da strade, autostrade e comunque lontano da grandi capannoni o dalle aree industriali (fonti: bafu.admin.ch e Fondazione Veronesi).
E noi cosa facciamo? Invitiamo i nostri giovani a fare dello sport in mezzo a una delle zone più trafficate e inquinate di Mendrisio e del Ticino, a ridosso di una zona industriale, di un’autostrada e di una rotonda. Siamo sicuri che si tratti di una buona cosa per la salute dei nostri giovani concittadini e che stiamo veramente facendo il loro interesse?
Sono tanti anni che aspettano, dicono i ragazzi, sembrerebbe che siano stati coinvolti nei lavori, ma che alternative sono state date loro sulla scelta dell’ubicazione dello skate park?
Se non sono state date alternative, dal mio punto di vista, si tratta di un regalo avvelenato e pretestuoso per dire che ci si occupa dei giovani.
Come Città siamo membri dell’Ente regionale per lo sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio, che sosteniamo anche finanziariamente, istituito per promuovere una pianificazione e una gestione coordinata delle strutture sportive nella regione nel Mendrisiotto: questo ente è stato consultato per trovare un luogo più consono per questo tipo di attività sportiva?
I tempi sono cambiati e ciò che una volta sembrava il progresso nella pianificazione del territorio, in cui non c’era delimitazione tra abitazioni, industrie e autostrade, zone verdi e spazi ricreativi, oggi è superato. Eppure perseveriamo, inspiegabilmente, costruendo palestre su zone verdi e creando aree sportive in mezzo al traffico, anche se questo va contro ogni più moderno e ragionevole approccio di razionalizzazione e di salvaguardia del suolo che è una risorsa fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici e a favore della biodiversità.
Non è nemmeno un tema di discussione affermare che uno sport a vocazione urbana va fatto in mezzo alla città e che la rotonda del macello sia il posto migliore. Io penso che ci sia un limite a tutto perché allora, se il tema è questo, cosa ci proibisce di proporre ai nostri giovani di skaterare sulle rampe dell’autosilo in mezzo alle auto con i motori accesi?
Chiediamoci allora, ma onestamente e seriamente: è meglio accontentare un gruppo di skater (peraltro una minoranza di giovani sportivi della Città) con un regalo avvelenato oggi o mettere le basi per un futuro migliore per tutti i giovani della città di domani?
Antonia Bremer
Lista civica per Mendrisio