Snellire per ritrovare la forma. Non si tratta di innovative diete alimentari, ma di riforma istituzionale che si traduce nella riorganizzazione dell’amministrazione della Città di Mendrisio. Una trasformazione che sarà realtà dal primo gennaio 2024 e che di fatto porterà a un quasi dimezzamento del numero dei dicasteri, da 13 a 7, uno per ciascuno dei membri dell’Esecutivo, la cui composizione numerica resterà invariata.
Il disegno – che si inserisce nella Strategia 2035 – è stato illustrato dal sindaco Samuele Cavadini, affiancato dai sei colleghi di Municipio. L’obiettivo si identifica nella necessità di accrescere l’efficienza dell’amministrazione cittadina per offrire servizi sempre più validi e meno dispendiosi. La scelta è netta: la riforma – assicura la compagine – non comporta alcuna riduzione di organico né tagli di servizi.
Nell’anno del decimo anniversario dal completamento del processo aggregativo, la Città ha deciso di fare il salto di qualità dotandosi di una struttura conforme. Come? Riorganizzando i dicasteri e i servizi comunali con il fine di contenere la spesa pubblica “per mantenere un moltiplicatore d’imposta attrattivo a livello cantonale”.
Nel 2022 è stato dato mandato allo studio Consavis Sa di rivedere l’assetto organizzativo cittadino: il nuovo concetto è stato ufficialmente adottato il 22 giugno scorso.
La riflessione ha toccato dapprima la composizione stessa della stanza dei bottoni. L’ipotesi di una riduzione del numero dei municipali – da 7 a 5 – è stata scartata per ragioni di equilibrio politico e di carico di lavoro, come ha precisato il sindaco. Il numero dei dicasteri sarà pari a quello dei membri dell’Esecutivo: in altre parole, ciascuno assumerà la responsabilità della conduzione politica di un solo dicastero. La novità non si limita al fattore numerico. Per ogni dicastero, infatti, viene definito un “coordinatore operativo”. Questa mansione è considerata aggiuntiva al compito di conduzione principale affidato al direttore ed è concepita quale ruolo di interfaccia tra il municipale eletto e gli altri direttori del dicastero, ma pure quale figura di coordinamento con gli altri dicasteri e con il segretario comunale, il cui ruolo rimane centrale.
L’Esecutivo – ha proseguito Cavadini – intende lavorare in base a progetti strategici che possono coinvolgere più dicasteri contemporaneamente. La conduzione spetta a un capoprogetto politico (municipale), accompagnato da un capoprogetto operativo.
I nuovi dicasteri: le finanze con l’amministrazione
La riforma – la rassicurazione è giunta durante la presentazione alla stampa – è stata affrontata con serenità e senza inciampi. Dall’inizio del prossimo anno, l’attività municipale verrà ripartita tenendo conto dei nuovi dicasteri. La suddivisione dei dipartimenti tra gli eletti verrà stabilita solo in un secondo momento.
Istituzioni e risorse – questa è una certezza – sarà di appannaggio del sindaco al quale, per legge, spetta il dicastero amministrazione. Una realtà che, novità di rilievo per Mendrisio, accorpa anche le attività economiche e le finanze. Chi, in futuro, sarà designato sindaco assumerà automaticamente la guida del Comune anche dal profilo della gestione finanziaria.
Dall’unione dei dicasteri Museo e cultura e Sport e tempo libero, nascerà il nuovo Cultura, eventi e sport.
Si entra quindi in un’area più tecnica con Pianificazione spazi pubblici. Qui si mira a riordinare la materia in quanto, attualmente, l’Ufficio tecnico comunale si trova regolarmente a dialogare con quattro diversi dicasteri. È stata dunque privilegiata la strada del pragmatismo. In questo settore, ha detto Samuele Cavadini, si ragionerà sul territorio e la realizzazione di progetti, tenendo conto anche dell’edilizia privata e della mobilità. Il dicastero, in altri termini, applica visioni e le porta a termine, rendendo più efficace la strategia territoriale della Città.
Le AIM confluiscono nel dicastero intitolato Ambiente e Servizi urbani che avrà competenze in materia di smaltimento delle acque, gestione dei rifiuti e tematiche climatico-ambientali. Ciò non preclude, è stato assicurato, la trasformazione delle Aziende in ente autonomo.
Il “vecchio” dicastero Sicurezza pubblica diventa Sicurezza e prossimità assumendo la responsabilità del Controllo abitanti e degli Sportelli di quartiere (riprendendo i compiti del dicastero Commissioni di quartiere).
Il sesto dicastero assumerà la denominazione di Formazione e servizi di accudimento e avrà competenza in materia di scuole e servizi extrascolsatici e si rapporterà con altre istituzioni quali USI e SUPSI nell’ottica di sviluppare sinergie e pensare, in prospettiva, anche a nuove facoltà.
L’area di interesse che subisce, probabilmente, meno cambiamenti è quella dell’attuale dicastero Politiche sociali e Politiche di genere che avrà una nuova intestazione: Socialità e pari opportunità.
L’implementazione, anche per ragioni di ordine contabile, è prevista con l’inizio del 2024. La nuova legislatura potrà quindi partire a pieno regime con l’assetto organizzativo rinnovato. L’idea, ha ribadito il sindaco, è quella di diventare più snelli e maggiormente efficienti, generando risparmi attraverso un avvicinamento tra la “parte” politica e quella amministrativa, senza pertanto ragionare per compartimenti stagni.