Piccoli frammenti ossei e lapidi nella buca dove si scava ancora

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Da lunedì a oggi dura la prima fase di scavi investigativi in una lingua di terra della proprietà Onoranze Funebri Coltamai a Mendrisio. Fino a ieri mattina, l’operazione condotta dalla Polizia scientifica con ruspa, pala e rastrello, nella buca scavata fino a due metri e mezzo di profondità, aveva portato alla luce lapidi, maniglie e piccoli residui di ossa. E su quest’ultimo tipo di ritrovamento sono scattate le domande. L’ipotesi è che l’impresa in questione 25/30 anni fa avrebbe recuperato del terreno da un cantiere in un cimitero della regione. In quel campo, in precedenza sarebbe stato realizzato uno spurgo che ha lasciato dei frammenti ossei nella terra. Il terreno era stato recuperato dall’impresa Coltamai per chiudere un avvallamento nella proprietà dell’azienda. Si tratterebbe di terra che altrimenti avrebbe dovuto essere smaltita in discarica. Chi ha fatto a suo tempo lo spurgo, potrebbe aver recuperato le ossa di una certa dimensione ed i minuscoli frammenti possono essere rimasti mescolati al terreno. Oltre a questi frammenti, sempre per chiudere l’avvallamento, la ditta ha sotterrato in quegli anni delle lapidi e croci vecchie come si vede bene nella fotografia. L’inchiesta, che dovrà far luce sul caso, è coordinata dalle procuratrici pubbliche Pamela Pedretti e Raffaella Rigamonti. Saranno loro a decidere – in base ai risultati degli scavi di questi 5 giorni – se scavare ancora la settimana prossima.
La questione è delicata. Se da un lato sono numerosissime le espressioni di sostegno in particolare rivolte al titolare dell’azienda Fernando Coltamai nei social e in diversi canali di comunicazione, dall’altro trapela una certa inquietudine fra alcune famiglie che da sempre si rivolgono al “re dei funerali” – come è stato soprannominato. “Mi sento tranquillo. Nel percorso lavorativo si possono compiere degli errori (sbagliare l’orario di un funerale piuttosto che il tipo di fiori richiesto) ma non per danneggiare le persone o per turbare la quiete dei defunti. Oltretutto cosa mi verrebbe in tasca?” Quanto alle cremazioni, ci risulta che il cliente – insieme alla fattura dell’impresa – riceva il giustificativo di spesa del centro di cremazione cui si è fatto riferimento.

I fari sono puntati su questa vicenda. “Dormo lo stesso. Diciamo che ho la coscienza a posto. Non ho fatto nulla”, commenta il titolare, sempre sul posto dove avvengono le indagini. “La scena sarebbe fantozziana: io che di notte sotterro i resti in un giardino attorniato da palazzi…”. Che senso avrebbe? “Nessun senso! Di fatto ora stanno scavando e facendo i loro accertamenti”, ci aveva detto il primo giorno dello scavo avviato dagli inquirenti.
In queste ore il patrocinatore dell’azienda – Simone Beraldi – ha diffuso una nota ai media nella quale esprime una certa amarezza riguardo alle accuse che si ritengono infondate e dall’altra riferisce che la società attende con serenità gli esiti degli accertamenti, continuando nel frattempo a garantire l’impegno e la massima serietà dimostrata nei lunghi decenni di attività.
In attività dal 1976, ci risulta che l’impresa realizzi circa il 75% dei funerali che vengono celebrati nella regione dove in totale sono operative cinque società del settore. Nell’anno della pandemia (il 2020) furono 460 i funerali celebrati dall’impresa di via Diener. L’anno successivo sono stati 320 e l’anno scorso (nel 2022) 360 sono stati i funerali cordinati dall’impresa. “Gli accertamenti – riferisce la Polizia – sono finalizzati a comprendere se sussistono i presupposti di reati di natura penale (eventuali inadempienze o irregolarità) nell’esecuzione delle opere in campo funerario e cimiteriale. I reati ipotizzati sono quelli di truffa e turbamento della pace dei defunti”. Il dispositivo è caratterizzato da perquisizioni, interrogatori e sequestri di materiale.
Ricordiamo che l’attività di onoranze funebri di Fernando Coltamai è già stata oggetto di due interrogazioni da parte di Massimiliano Robbiani (Lega). Il politico poneva soprattutto sotto la lente il fatto che la ditta di Coltamai si aggiudicasse una grande percentuale dei funerali che si svolgono nel Mendrisiotto. La prima interrogazione era stata rivolta al Municipio di Mendrisio (risposta a pagina 9) e la seconda – più recente – l’ha presentata in qualità di deputato al Consiglio di Stato.