
Una lettera con l’“Appello coordinato e solidale ad un uso parsimonioso dell’acqua potabile”. È quella inviata a tutti i Municipi del distretto dal Consorzio
Acquedotto Regionale Mendrisiotto. “Oggi e fino alla realizzazione della stazione a lago, l’ARM ha una capacità tecnica limitata di scambio d’acqua potabile tra i Comuni e (…) gli esuberi sono già in questa fase dell’anno estremamente limitati e in continuo calo”.
Intanto, sul progetto di potabilizzazione a lago, per il quale il Gran Consiglio ha concesso martedì un sussidio di 8,2 milioni di franchi, il Consorzio accelera sui tempi di ultimazione dell’impianto previsti per il 2026: la domanda di costruzione per la stazione di potabilizzazione sfruttando l’acqua del Ceresio partirà a breve e l’ARM solleciterà Riva San Vitale e il Cantone “affinché si proceda nei migliori termini possibili”. Inoltre, allo scopo di pianificare per tempo la gestione di fonti di distribuzione di acqua non potabile per uso agricolo e privato, il Consorzio intende rivolgersi alle autorità cantonali.
L’allarme si chiama siccità, dovuta all’assenza di piogge. “Questa situazione ci impone di agire fin da subito. Ci appelliamo quindi alla piena collaborazione, fiduciosi nell’approccio solidale e coordinato di tutti gli Esecutivi – scrive il Consorzio Acquedotto Regionale Mendrisiotto, presieduto da Marco Romano – nell’applicare alla propria utenza restrizioni di consumo omogenee così da poter ridistribuire i quantitativi residui d’acqua a disposizione”. E sul persistente periodo di siccità piovono domande all’indirizzo del Municipio di Mendrisio, sollecitato da due interrogazioni; mentre il gruppo Plr in Gran Consiglio interpella il Governo, chiedendo fra l’altro se abbia “attivato la creazione di cellule di crisi regionali coordinate dal Cantone stesso”.