Non è del giudizio storico sull’allora Primo Console e futuro Imperatore dei francesi che si vuole occupare Brusino Arsizio annunciando un ricco programma di Celebrazioni napoleoniche previste sull’arco del 2023. Quel giudizio storico è tuttora controverso. La figura di Napoleone rimane contradditoria (un tiranno, un grande statista, un divulgatore di idee o un dispotico?). Con i suoi attuali 454 abitanti, Brusino invece vuole segnare oggi le ricorrenze significative riferite a fatti che hanno coinvolto il villaggio. Sul finire del XVIII secolo, Brusino ha infatti scritto un’importante pagina della storia di quello che sarebbe diventato il Canton Ticino.
In Ticino non esistono né luoghi pubblici né monumenti dedicati alla figura del grande generale corso. Fanno eccezione una targa in via Dogana a Bellinzona ed il “Lungolago Napoleone Bonaparte” a Capolago. Partendo da questo spunto di riflessione, il Dicastero Cultura, sport e tempo libero di Brusino ha deciso di organizzare una serie di appuntamenti culturali per ricordare soprattutto due episodi del passato comune legati a Napoleone e alle conseguenze delle sue campagne militari. “La proposta – ha rilevato il vicesindaco e capodicastero Lucio Negri – ha riscontrato subito l’entusiasmo e l’appoggio dei colleghi di Municipio e del segretario comunale e storico Andrea Stephani”.
Il primo evento è quello più legato a Brusino ovvero il passaggio delle milizie filocisalpine da Brusino, provenienti da Porto Ceresio e Capolago. Milizie che il 15 febbraio del 1798 tentarono di rovesciare il Capitano reggente di Lugano allo scopo di annettere i Baliaggi di Mendrisio e Lugano alla Repubblica Cisalpina. Ma accadde un fatto. Grazie al pronto intervento del parroco di Brusino, don Francesco Andreoletti, i rinforzi cisalpini vennero resi inoffensivi ed il loro sbarco a Lugano fu rallentato e deviato, consentendo così al Sottoceneri di rimanere svizzero. “Senza colpo ferire ed in maniera furba, – ha spiegato mercoledì ai media Lucio Negri – don Andreoletti imbarcò le milizie solo dopo aver offerto loro vino e “delizie” (che probabilmente erano pesciolini) ed averle rese “innocue”. I rinforzi giunsero dunque a Morcote e poi a Lugano quando il colpo di Stato era già stato sventato”.
Il 21 giugno del 1998, in occasione del bicentenario, il Municipio di allora decise di ricordare questo singolare avvenimento con la posa di una targa commemorativa sotto i portici del paese (cfr. foto sopra). La targa riporta quest’iscrizione: “1798 – 1998 in ricordo del passaggio dei Cisalpini e della volontà dei brusinesi di rimanere nella Repubblica Svizzera”. Ad oggi sono trascorsi 225 anni da quella notte.
Il secondo evento, invece, che l’Esecutivo intende sottolineare, è la promulgazione dell’Atto di mediazione, firmato dal primo Console Napoleone Bonaparte, che il 19 febbraio 1803 sancì la nascita del Canton Ticino. Oltre alla commemorazione ufficiale che si svolgerà il 7 maggio 2023, il Municipio di Brusino Arsizio ha inoltre previsto alcuni momenti didattici e di approfondimento. Si inizierà il 14 marzo, con la conferenza dello storico Marco Marcacci. Il professor Marcacci – che ha curato anche la prefazione di una recente pubblicazione di Manolo Pellegrini sul periodo napoleonico – concentrerà il proprio intervento sul regime balivale, la sua percezione, sulla questione dell’appartenenza nazionale e sull’atteggiamento delle comunità dell’epoca, nonché sull’importanza dell’intervento esterno. Insomma, Napoleone, un eroe o un criminale di guerra? E quale fu il suo reale contributo nella modernizzazione della Svizzera? Cosa ci ha lasciato l’esperienza della Repubblica Elvetica? E quanto c’è di vero nella “leggenda nera” della sudditanza dei Baliaggi italiani durante l’Ancien Régime? A queste e ad altre domande cercherà di dare una risposta il professor Marcacci, che sarà inoltre a disposizione per dialogare con il pubblico della Sala Multiuso.
Il 19 aprile, invece, in collaborazione con il MOFF Festival di Markus Otz – rassegna di cortometraggi arrivata alla sua terza edizione a Brusino Arsizio -, verrà proiettato la docufiction “Ei fu”, una produzione Rai Storia andata in onda il 5 maggio 2021 in occasione dei 200 anni della morte di Napoleone a Sant’Elena.
Il documentario è stato curato dal professor Alessandro Barbero, titolare della cattedra di Storia medievale all’Università del Piemonte Orientale e notissimo divulgatore storico, e propone una rilettura del giudizio storico sulla figura e sull’eredità di Napoleone Bonaparte.
Le celebrazioni culmineranno infine, nel corso del mese di maggio, con la commemorazione ufficiale che si svolgerà appunto domenica 7 maggio alla presenza del Corpo dei Volontari luganesi e degli Artiglieri brissaghesi. Sempre nel mese di maggio gli allievi e le allieve della Scuola Media di Riva San Vitale presenteranno un percorso didattico a tema. Inoltre, il 24 maggio, si potrà partecipare ad una visita guidata a Ligornetto al Museo Vincenzo Vela, ovvero l’artista che, tra le altre sue opere, realizzò la statua “Gli ultimi momenti di Napoleone I”, presentata e premiata all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867 e acquistata da Napoleone III.
In chiusura di programma, dal 1. al 18 giugno, presso la Galleria Vecchia Posta di Brusino Arsizio sarà pure possibile visitare un’intrigante mostra di miniature napoleoniche.