I giovani e la cultura del Mendrisiotto

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Lo sappiamo tutte e tutti: nel Mendrisiotto trovano casa un gran numero di associazioni, manifestazioni culturali, sagre, chiese, musei e festival, di cui andiamo giustamente fiere e fieri. Elencare tutti gli eventi (dimenticandone sicuramente qualcuno) non serve. Anche perché spesso non sono il frutto di un preciso progetto politico, ma sono iniziative che partono dal basso, magari lontane dalle istituzioni e che riescono però a coinvolgere gradualmente molte persone. Negli ultimi anni, fortunatamente, le manifestazioni nel Mendrisiotto si sono moltiplicate e all’interno del calendario se ne contano – mettendole tutte in un unico calderone – più di una al giorno. Ogni giorno dell’anno.
La cultura però non è fatta solo di manifestazioni ed eventi; tocca lo spirito, coinvolge tutta la popolazione sia emotivamente, sia intellettualmente. E proprio in quest’ottica, la cultura di un Comune, di una Città e di una regione assume un ruolo importantissimo perché consente ad una comunità di definire la propria identità e, di conseguenza, di scegliere le proprie priorità.
La cultura non è statica, bensì muta con l’alternarsi delle generazioni. Ritengo perciò molto importante coltivare una società culturalmente predisposta a dare fiducia e spazio di aggregazione, di svago e di coworking anche alle giovani e ai giovani. Uno spazio fisico (e non) per progetti e idee in cui anche le generazioni più giovani possano sentirsi ascoltate e accolte. Spazio per un nuovo modo di concepire la cultura, affinché sia innovativa e ben inserita in un contesto che non deve dimenticarsi delle proprie radici.
Per questi motivi, mi immagino un Mendrisiotto animato da uno spirito moderno, aperto, giovanile e accogliente. Un Mendrisiotto che voglia gridare orgogliosamente la propria volontà di diventare a tutti gli effetti sì una regione universitaria, ma anche una regione in cui le giovani e i giovani siano parte integrante ed essenziale del tessuto sociale e trovino lo spazio necessario per potersi esprimere al meglio.
La strada per evitare che i e le giovani scelgano di stabilirsi oltre San Gottardo parte da qui.

Jacopo Scacchi,
candidato al Gran Consiglio
per i Verdi del Ticino