Dacci 40 mila franchi per salvare tua nipote

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“Tua nipote è qui all’ospedale di Mendrisio e sta per andare in coma. Ha contratto la nuova forma di Covid (abbiamo altri 14 pazienti nelle stesse condizioni). Tempo un’ora – per salvarla – dobbiamo somministrarle tre siringhe di un farmaco molto costoso che non è coperto dalle casse malati. Prepara subito 40 mila franchi, poi vi diremo come consegnarli”. Questo è quanto si sono sentiti dire – al telefono mercoledì – due coniugi pensionati residenti a Coldrerio. Subito dopo, sempre al telefono, una voce disperata di ragazza fingeva di essere la nipote moribonda. Inutile descrivere il panico in casa. Fortunatamente, la truffa è stata solo tentata perché la coppia si è resa conto dell’inganno e ha chiamato la polizia cantonale. “Sono arrivati subito tre agenti e sono rimasti con noi un bel po’” – ci dice la coppia. Diciamo subito che l’OBV della Città non c’entra nulla. Si tratta invece di una versione più scioccante della classica truffa del falso nipote che da anni viene perpetrata a ondate in Ticino. E in questi giorni si segnalano diversi casi nel Mendrisiotto. Attenzione dunque! Se negli anni scorsi questi truffatori si spacciavano per nipoti raccontando di dover concludere urgentemente delle transazioni immobiliari, oggi la formula usata è decisamente più pesante: la vittima viene avvisata di un grave incidente o di una grave malattia di un familiare (per lo più nipoti). Evento che ovviamente non sussiste. I dati in Ticino attinenti a questo genere di reato sono in netto aumento, come spiega Giovanni Mariconda del Servizio comunicazione e media della polizia cantonale. Ventidue i casi di truffa consumata nel 2022 in tutto il Cantone, nessuno l’anno precedente, 8 nel 2020, 1 nel 2019 e 4 nel 2018.
Ma torniamo alle cifre: se 22 sono state queste nuove truffe messe a segno con successo nel 2022 (una vera impennata di casi), innumerevoli sono i tentativi che vanno a vuoto. Il metodo è un po’ come quello della pesca. Si getta l’amo contattando 100 numeri di telefono sugli apparecchi fissi e sulla quantità magari un paio di persone – più spesso anziane – cade nella trappola. Si fa leva sui sentimenti, sulla paura e sul legame delle persone con i propri famigliari. La Polizia definisce “shock” questa nuova modalità di chiamata telefonica. Le cattive notizie mettono infatti immediatamente le vittime sotto pressione. Facciamo un altro esempio. Sempre in queste ore, un’altra signora della regione è stata contattata al telefono da una chiamata fasulla: al telefono la nipote in lacrime che chiedeva aiuto in quanto aveva investito un bimbo e chiedeva soldi per la cauzione per non finire in galera. Purtroppo per le vittime, in questo caso, la truffa è andata a buon fine. Le testimonianze che abbiamo raccolto parlano di voci dall’accento del centro-nord Italia. E in effetti, la provenienza di questi clan è del Nord Italia o della Polonia, conferma la Polizia. Sono furbissimi a far sembrare di conoscere molto bene la persona che contattano. Un caso esattamente uguale a quello capitato mercoledì a Coldrerio, si era verificato il 17 novembre scorso nel Luganese. In quella circostanza è stato possibile intercettare celermente la persona che aveva innescato la truffa. A 30 minuti dalla consegna del denaro alla stazione di Lugano, gli agenti della Polizia cantonale sono stati in grado di fermarla.

• I consigli della Polizia cantonale
per non incappare in questo genere di truffe:
Siate sempre diffidenti quando ricevete chiamate con richieste di denaro. Non consegnate mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti. Non date a nessuno informazioni sui vostri averi e non citate il nome dei vostri parenti al telefono. Chiamate un parente di fiducia e in casi sospetti contattate subito la Polizia telefonando al 117 (numero d’emergenza).