Acque agitate a Mendrisio dopo che – lunedì sera – il Consiglio comunale ha approvato i preventivi 2023 con la proposta del Municipio di aumentare di 2 punti il moltiplicatore d’imposta della Città. l’Informatore pubblica a pagina 6 alcuni commenti seguiti alla seduta-fiume dalla quale la Città è uscita con una pressione fiscale passata dal 75 al 77%. Bocciati gli emendamenti proposti nel rapporto di minoranza della Commissione della gestione. Nove su 60 i consiglieri comunali assenti. Vediamo cosa è capitato.
Ore 20: i gruppi di partito in capannelli a discutere gli ultimi aspetti prima della seduta. Non è stata indolore questa decisione: il Consiglio comunale vi è giunto con 30 voti favorevoli, 21 contrari e nessun astenuto. Di fatto, la discussione ha riportato a grandi linee le posizioni espresse nei due rapporti della Commissione della gestione: quello di maggioranza, favorevole alla proposta dell’Esecutivo di aumentare il moltiplicatore di 2 punti, firmato da Plr e L’AlternativA (cioè Insieme a Sinistra e Verdi) e quello di minoranza firmato da Il Centro e da una parte del gruppo Lega-Udc-Udf che indicava un’altra via da seguire ossia un cospicuo pacchetto di emendamenti, bocciando di fatto la proposta di aumentare il moltiplicatore. Contraria all’aumento del moltiplicatore anche la Lista Civica secondo la quale aumentare la pressione fiscale è una scappatoia per non cambiare rotta mentre alcune proposte di ridurre la spesa possono avere un senso.
Poco prima del voto, sia il sindaco Samuele Cavadini che il capodicastero finanze Daniele Caverzasio hanno parlato della necessità di correggere un certo deficit strutturale che la Città si porta appresso da diverse legislature. “Quelli proposti con la maggior parte degli emendamenti non sono risparmi veri, ma piuttosto limature fittizie” spiega il sindaco. “Bisogna essere onesti ed assumerci le responsabilità. Oggi chiediamo un sacrificio di 2 punti per mantenere i servizi che non vogliamo tagliare ora. Non è il momento, considerando i rincari che il cittadino già deve subìre per il periodo storico che stiamo attraversando. Preferiamo puntare alla riorganizzazione dell’amministrazione che non è detto che porti a risparmi immediati ma alla fine permetterà di ragionare globalmente sulla possibilità di tagliare dei servizi e delle spese”.