Preventivi 2023, che battaglia

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Preventivi 2023 di Mendrisio e Chiasso ai supplementari. In ritardo sulla tabella di marcia per l’inconcluso esame delle rispettive Commissioni della gestione – avrebbero infatti dovuto approdare ai voti del Consiglio comunale lo scorso dicembre – i due bilanci slittano all’alba del nuovo anno: il Legislativo di Mendrisio li licenzierà nella seduta del 15 gennaio o in quella del 30 gennaio (data di riserva); mentre a Chiasso la resa dei conti si conoscerà il 23 gennaio, giorno convocato dal presidente del Consiglio comunale, Giorgio Fonio.
Di certo in entrambi i Comuni sui contenuti dell’importante documento finanziario si preannuncia battaglia fra le diverse fazioni politiche. Ma andiamo con ordine.

Due rapporti, 20 emendamenti
Cominciamo da Mendrisio, dove a dicembre il ritardo dei commissari è costato un cartellino giallo alzato dalla Sezione degli Enti locali che ha biasimato e formalmente respinto la richiesta di rinvio della seduta. La frattura sui preventivi 2023 stilati dal Municipio che, come noto, ha deciso di aumentare il moltiplicatore d’imposta di due punti – dal 75 al 77% – contenendo così il disavanzo d’esercizio a 3,9 milioni che altrimenti, con un tasso di imposte più basso sarebbe di circa 5,1 milioni, si configura in tutta la sua ampiezza all’interno della Gestione. Ed è qui che – eseguiti i compiti delle feste natalizie – si delineano i segni dello scontro. I commissari de Il Centro firmeranno entro oggi, giovedì 5 gennaio, un rapporto di minoranza, al quale si unirà, ma con riserva, anche il gruppo Lega-Udc-Udf (fazione senza tuttavia il rappresentante dell’Udc, Nadir Suter, il quale ha rassegnato le dimissioni dal Legislativo). La destra e Il Centro sono unanimi nel bocciare l’aumento del moltiplicatore d’imposta, ma sui circa venti emendamenti formulati a contenimento della spesa i due schieramenti nutrono alcune visioni comuni e altre diverse su come ridurre i costi, rinunciando così al balzello in avanti di due punti delle tasse. Il Centro propone, a conti fatti, di sfoltire alcune precise voci di bilancio, fra cui una riduzione del 10% delle spese per il materiale di cancelleria, un alleggerimento del valore degli investimenti che porterebbe a un risparmio sui prestiti di circa 70 mila franchi e si dice convinto che cambiando la forma giuridica delle AIM (proposta al centro di una mozione) a beneficiarne sarebbe il capitale proprio del Comune. Un rapporto di maggioranza (con un solo voto di scarto) sarà invece firmato dal Plr e dall’AlternativA, che in estrema sintesi approva i Preventivi 2023 così come presentati dal Municipio e schierandosi pertanto per l’annunciato aumento delle imposte.
A Chiasso, invece, il nodo gordiano è rappresentato dalla diminuzione del moltiplicatore d’imposta di due punti: dall’attuale 90% il Municipio propone una riduzione all’88% con un disavanzo d’esercizio di 1,4 milioni di franchi. Per i commissari della Gestione del gruppo Unità di Sinistra-I Verdi-Indipendenti e per Il Centro appare in questo momento azzardato, persino irresponsabile, per le troppe incognite del presente abbassare le tasse. Una visione che si tradurrà in un rapporto di minoranza. Favorevoli invece alla diminuzione delle imposte sono invece la Lega dei ticinesi e il Plr, che rassegneranno un rapporto di maggioranza all’attenzione della prossima seduta del Consiglio comunale, in agenda il 23 gennaio. Entro il 16 gennaio (una settimana prima del voto del Legislativo, come prevede la Legge organica comunale) i commissari della Gestione dovranno aver redatto e consegnato i rispettivi rapporti commissionali.
Insomma, il tempo è scaduto. Non sono più ammesse proroghe. E se proprio sa da essere, battaglia sia.