Istituzioni e società civile contro la violenza di genere

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Le scarpe rosse simboleggiano il sangue delle donne vittime di violenza sessista. L’iniziativa - che prende vita oggi anche a Vacallo - è nata nel 2009 ed è legata all’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio. Le scarpe di colore rosso sono da allora diventate l’emblema della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.

Sono tredici le donne vittime quest’anno di femminicidio in Svizzera; altre cinque sono sopravvissute. In Ticino, ogni giorno si contano tre interventi della Polizia per casi di violenza domestica. È in questo contesto che oggi, venerdì 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne promossa dalle Nazioni Unite.

Nel mondo, milioni di donne sono vittime di violenze fra le mura di casa, schiavizzate, costrette a matrimoni forzati, comprate e vendute, violentate, molestate sul luogo di lavoro… È una piaga universale che non conosce confini politici o culturali.
Il Cantone Ticino aderisce per la prima volta – seguendo l’esempio di altri Cantoni svizzeri – alla campagna intitolata “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che ha inizio proprio oggi e che si concluderà il 10 dicembre. Eventi e iniziative promossi sul territorio mirano a sensibilizzare la popolazione in merito a un tema sempre attuale.
L’iniziativa planetaria conosciuta come Orange the world ha nell’arancione il colore che simboleggia un futuro luminoso e ottimista, scevro da ogni forma di violenza, e fa da filo conduttore ai progetti elaborati in questo periodo.
Le singole azioni, osservano le autorità cantonali, possono risultare efficaci solo se compiute congiuntamente da istituzioni e società civile. L’obiettivo del Governo è quello di migliorare ulteriormente la risposta a questa emergenza sociale attraverso la strategia delineata nel Piano d’azione cantonale sulla violenza domestica i cui principali aggiornamenti sono stati illustrati nelle scorse ore dal Consiglio di Stato (cfr. sotto).
Un libro e una mostra
a LaFilanda
Tra i diversi eventi promossi durante le prossime due settimane in tutta la Svizzera italiana, spicca la presentazione del libro “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta” di Stefania Prandi, organizzato dalla Biblioteca cantonale in collaborazione con la Divisione della giustizia martedì 29 novembre alle 18 a LaFilanda di Mendrisio. Tra quella data e il 10 dicembre negli spazi del centro culturale cittadino si potrà visitare la rassegna espositiva che porta il medesimo titolo.
13 paia di scarpe rosse
sulla scalinata della chiesa
a Vacallo
Il Municipio di Vacallo mostra la propria sensibilità alla tematica attraverso un’installazione densa di significati. Per tutta la giornata odierna sulla scalinata della chiesa di Santa Croce saranno esposte tredici paia di scarpe rosse, una per ogni vittima di femminicidio avvenuto quest’anno nel nostro Paese. Alle 18 è inoltre in programma un breve intervento da parte dell’avv. Federica Peraboni Zanotta con l’accensione delle candele.
Tramite un volantino, le autorità ricordano anche i numeri telefonici che è possibile contattare in caso di necessità: Polizia 117 – Pronto Soccorso 144 – Associazione Armònia (picchetto 24/24) 0848 33 47 33 – Associazione Consultorio (picchetto 24/24) 078 624 90 70.
La mobilitazione
del Soroptimist Club
del Mendrisiotto
Negli scorsi anni Soroptimist International Club Mendrisiotto ha promosso, a varie riprese, un atto simbolico per sottolineare gli “Orange Days”: l’illuminazione in arancione della facciata del Palazzo municipale di Chiasso e della torre dei pompieri di Mendrisio. Quest’anno, a causa della crisi energetica, la misura non verrà attivata. Ma non per questo la guardia viene abbassata.
Le Soroptimiste si mobilitano infatti per la prevenzione della violenza domestica. Il Club momò aderisce alla campagna di prevenzione “Read the Signs” attraverso la quale si invitano le donne a riconoscere i segnali di una relazione tossica. Un programma di sostegno alle vittime di violenza domestica, che necessitano di acquisire consapevolezza della propria condizione. In diverse farmacie verranno distribuiti volantini informativi.
Soroptimist International Europa coordinerà la trasmissione ai singoli club di sette video su differenti argomenti: abusi informatici, isolamento sociale, controllo finanziario, perdita di fiducia, umiliazione, violenza fisica, abusi sessuali. Il Club del Mendrisiotto divulgherà questi filmati attraverso il sito www.soroptimist-mendrisiotto.ch.
I club di servizio Zonta International e Soroptimist International Mendrisiotto/Lugano/Locarno/Bellinzona e Valli si sono inoltre uniti nel proporre al Consiglio di Stato un progetto di sostegno alle vittime di violenza domestica, secondo un modello già in uso in diversi Paesi europei che prevede l’attivazione di un protocollo coinvolgente le farmacie quale punto di contatto per la popolazione. L’Esecutivo cantonale ha inserito questa idea nelle misure da attuare.

L’aggiornamento del Piano cantonale d’azione

L’aggiornamento del Piano d’azione cantonale sulla violenza domestica è stato approvato dal Governo che ha illustrato – con i consiglieri di Stato Norman Gobbi, Raffaele De Rosa e Manuele Bertoli – misure, implementazione e attuazione. Sono stati definiti quattro principali assi d’intervento: prevenzione, protezione, perseguimento e politiche coordinate.
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha evidenziato alcune misure dell’asse di perseguimento: la gestione delle minacce (inserita nella nuova legge cantonale di Polizia); il lavoro con persone violente, condotto dall’Ufficio dell’assistenza riabilitativa della Divisione della giustizia; il “braccialetto” elettronico per monitorare a posteriori gli spostamenti di autori di stalking (sorveglianza passiva); a livello federale si sta invece già valutando un sistema di sorveglianza attiva.
Raffaele De Rosa, responsabile del DSS, ha centrato l’attenzione su “prevenzione” e “protezione”. In questo ambito è stato ricordato il progetto “Viva Voce” di formazione per i professionisti in ambito sociale. Tra le misure in fase di studio figura la promozione di un alloggio di transizione e di accompagnamento alla gestione del quotidiano per le donne dopo il periodo di protezione.
Anche il lavoro nelle scuole attorno a temi quali ascolto, rispetto e gestione delle diversità, delle pari opportunità e dei conflitti risulta di primaria importanza. Il direttore del DECS Manuele Bertoli ha posto in rilievo una delle iniziative nate nel settore della formazione professionale: studenti e docenti del CPT di Bellinzona hanno realizzato momenti di discussione, uno spettacolo teatrale e diversi interventi con la partecipazione di enti e associazioni attorno al tema della violenza domestica.