
Domenico Fontana, ticinese di origine ma lungamente attivo a Roma e a Napoli, viene solitamente abbinato al ricordo di quell’“acqua alle corde” che, leggenda vuole, abbia consentito all’architetto di innanzare l’obelisco di Piazza San Pietro. Un episodio di colore per dar conto dell’ammirazione vissuta dai contemporanei nell’assistere a questo evento, partecipe nei decenni conclusivi del Cinquecento del grandioso riordino di Roma voluto da papa Sisto V (1585-1590), per farne una città moderna degna della funzione di cuore del Cattolicesimo. Fontana è, ora, protagonista di una originale mostra promossa dalla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate e dall’Archivio del Moderno dell’Università della Svizzera italiana, in partenariato con i Musei Vaticani, e con il patrocinio della Biblioteca Apostolica Vaticana e della Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia del Vaticano, che si aprirà il 27 novembre al 19 febbraio 2023. L’esposizione alla Züst – curata da Nicola Navone, Letizia Tedeschi e Patrizia Tosini – presenta la carriera e le opere dell’architetto Domenico Fontana mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti che collaborano alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno.
Nel dettaglio
Figura celebre soprattutto per l’elevazione dell’obelisco Vaticano e per aver segnato l’inizio dell’affermazione a Roma degli architetti ticinesi, Domenico Fontana (Melide 1543-Napoli 1607), architetto di Sisto V, viene qui indagato da un’angolazione inedita, che ne mette in luce il dialogo con i numerosi artisti attivi nei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno. Nelle sue fabbriche più prestigiose, di committenza papale e reale, al lavoro di muratori, vetrai, stagnai e fabbri, si sovrappone l’opera delle botteghe artistiche di pittori, scultori, bronzisti, stuccatori, indoratori e incisori, oggetto della mostra intitolata “Le “Invenzioni di tante opere. Domenico Fontana (1543 – 1607) e i suoi cantieri”.
Si ha così modo di vivere, in presa diretta, l’esperienza dei grandi cantieri della Roma papale di fine Cinquecento attraverso la presenza di opere d’arte di pittori quali il Cavalier D’Arpino, Cesare Nebbia, Giovanni Guerra, Paul Bril, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni, scultori in bronzo e in marmo, come Bastiano Torrigiani, Lodovico Del Duca e Leonardo Sormani, medaglisti come Domenico Poggini. Mentre la sua opera napoletana viene rappresentata alla Züst muovendo da quattro cantieri di notevole rilevanza simbolica, come il palazzo Reale, l’abside e la controfacciata del duomo di Napoli e le cripte di Amalfi e Salerno, dove operano artisti come Giovanni Balducci o Belisario Corenzio.
Di questa straordinaria coralità che unisce le più diverse competenze artistiche, vuole parlare la mostra, suddivisa in tre sezioni principali, articolate al loro interno in sottosezioni tematiche.
Riproduzioni digitali, fotografie immersive e ricostruzioni multimediali accompagnano le opere, creando un ricco e sfaccettato apparato digitale che integra e arricchisce il percorso espositivo e consente al visitatore di interagire con la narrazione proposta attraverso le opere originali e le immagini virtuali. La mostra si svolge nell’ambito del progetto Agora del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica.
Orari di apertura
L’esposizione dedicata alle Invenzioni di tante opere. Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri si potrà visitare come detto dal 27 novembre al 19 febbraio 2023 nei seguenti orari di apertura: Ma-Ve 9-12 / 14-17; Sa, Do e festivi: 10-12 / 14-18. Chiuso il lunedì; il 24, 25 e 31 dicembre. Aperto l’8 e il 26 dicembre, il 1 e il 6 gennaio.