
Terremoto politico a Breggia. Dopo la bocciatura domenica alle urne del credito di progettazione di 687 mila franchi destinato a dare il via alla realizzazione dell’ampliamento del comparto scolastico a Lattecaldo, il sindaco Sebastiano Gaffuri ha gettato la spugna e lunedì ha rassegnato le dimissioni dalla carica che ricopre da sei anni per il prossimo 31 dicembre. E i due atti sono strettamente correlati. “Il voto espresso dalla maggioranza della popolazione è chiaro e netto e dice sostanzialmente che richiede di risolvere le problematiche quotidiane e non è disposta a progetti di progresso, ha paura di questi progetti, non vuole più seguire questa visione. Non gliene faccio una colpa, ma io non mi ci colloco”. Così dichiara Gaffuri – che di recente ha pure rinunciato a ricandidarsi alle prossime elezioni per il Gran Consiglio – e che non nasconde la delusione della bocciatura del progetto scolastico che prevedeva la costruzione della nuova scuola dell’infanzia, di una nuova mensa per le Elementari e di un rifugio della Protezione civile per un investimento complessivo di 6,7 milioni di franchi che, al netto dei sussidi cantonali, sarebbe stato di 4,2 milioni. “Da un po’ accuso stanchezza e la delusione di domenica mi ha portato alla decisione delle dimissioni. Se fosse stato accolto il credito avrei ottenuto una forza propulsiva per guardare avanti, ma così non è stato”.
Contro l’investimento – approvato a maggioranza dal Consiglio comunale lo scorso giugno, ma senza i voti di Insieme a Sinistra – era stata lanciata una raccolta di firme. In votazione, domenica 30 ottobre la maggioranza della popolazione ha seguito la via tracciata dal comitato referendario. I contrari al progetto sostenuto dal Municipio hanno avanzato motivazioni sostanzialmente di ordine finanziario, lanciando forte e chiaro il messaggio che non è il momento di avallare grandi spese.
Nel confronto alle urne la partecipazione è stata del 64,31% degli aventi diritto (complessivamente 1’027 votanti): 434 sono state le schede favorevoli alla concessione del credito per la progettazione e gli appalti della nuova sede della scuola dell’infanzia e della nuova mensa delle elementari nonché del rifugio della Pci; i “no” sono invece stati 150 in più, pari a 584 schede.
Ergo, l’investimento, considerato dai più troppo elevato, è quindi stato respinto al mittente.
•Lunedì ratifica in Municipio
E lunedì prossimo 7 novembre il Municipio di Breggia tornerà a riunirsi in seduta. Tema caldo, le dimissioni del sindaco che l’Esecutivo dovrà ratificare. Quindi la nomina di un nuovo municipale tra le fila del Plr a partire dal gennaio prossimo, che ha già un nome: si tratta di Elia Brusadelli, classe 1994, il quale alle elezioni Comunali dell’aprile 2021 si era posizionato primo subentrante della lista con 504 voti. “Mi ero già messo a disposizione alle ultime Comunali. Sono contento di poter entrare in Municipio”. L’ingresso nella stanza dei bottoni gli spetta di diritto dal momento che ha conseguito il quarto miglior risultato della lista.
Ma la notizia delle dimissioni di Gaffuri lancia di riflesso la nomina del nuovo sindaco, che in teoria spetta al Plr dal momento che detiene la maggioranza nell’Esecutivo con tre seggi, contro i due del partito Ppd, GG e Indipendenti per Breggia e dei due occupati da Insieme a Sinistra, partiti che potrebbero entrambi ambire a rivendicare il sindacato e, in tal caso, portare la popolazione di Breggia alle urne per l’elezione del capo dell’Esecutivo. La vicesindaco Mariella Maghetti (Ppd, GG e Indipendenti per Breggia), capo dicastero Educazione, dichiara: “La notizia delle dimissioni del sindaco ci ha spiazzati. La settimana prossima ci riuniremo a livello di partito per parlarne. La bocciatura del progetto scolastico di Lattecaldo è stata una grande delusione, motivo di tristezza e amarezza. Adesso ci attendiamo che siano i referendisti a trovare delle soluzioni, ad avanzre delle controproposte valide”. Sorpresa per quanto attiene allo stop del sindaco e delusione per l’esito della votazione le esprime anche la municipale Ppd, GG e Indipendenti di Breggia, Fabiola Jelmini, la quale, alla precisa domanda volta a sapere se il partito deciderà o meno di affiancare una candidatura per il sindacato, risponde: “La notizia delle dimissioni di Gaffuri è ancora troppo fresca. Io, dopo le scorse elezioni avevo rinunciato alla carica di vice-sindaco, cedendo il posto alla collega. Ma per quanto attiene al sindacato è una riflessione che si deve fare”.
Sul possibile duello politico per il posto di sindaco, il consigliere comunale di Insieme a Sinistra, Rolando Panzeri, nonché primo firmatario del referendum contro il progetto scolastico di Lattecaldo, ritiene che “il posto di sindaco spetti al Partito liberale radicale che detiene la maggioranza. Insieme a Sinistra non nutre questa ambizione”. Panzeri si rallegra per il verdetto scaturito domenica dalle urne: “Il comitato referendario, a seguito dell’esito favorevole della votazione comunale di domenica 30 ottobre, desidera ringraziare i cittadini di Breggia che hanno capito il nostro messaggio e ci hanno sostenuto. Non è un no alla scuola, ma ai 6 milioni di spesa. Ci dispiace che il sindaco lasci perché il punto è che ci sono grossi problemi da risolvere per il Comune”.
• Insieme a Sinistra, Rosa c’è
Intanto, le dimissioni rassegnate lo scorso 12 ottobre per motivi personali dal municipale di Insieme a Sinistra, Angelo
Schmid, hanno visto nelle scorse ore l’accettazione di aderire al gremio dell’Esecutivo il primo subentrante della lista: si tratta di Antonio Rosa, classe 1967, che entrerà a far parte del Municipio a partire dal 12 dicembre (per legge dalle dimissioni devono decorrere due mesi).
E ora che ne sarà del capitolo scuole a Breggia? Il sindaco dimissionario, Sebastiano Gaffuri: “Dal Piano degli investimenti, per il quale per il periodo 2021-2028 abbiamo previsto la somma di 37 milioni, dovremo ora decurtare i 6 milioni che avevamo riservato al progetto per il centro scolastico di Lattecaldo”. Per il momento l’unico soldo che verrà speso – circa 1,5 milioni – riguarderà, salvo sorprese, la ristrutturazione dell’attuale stabile delle elementari di Lattecaldo, una somma da lungotempo prevista ma che esula completamente dal progetto affossato domenica alle urne.