All’inaugurazione del dipinto all’entrata della galleria che porta al Parco delle Gole della Breggia realizzato da Ravo era presente un folto pubblico. Nonostante la pioggia battente – che ha “battezzato” l’opera, come ha sottolineato Nadia Fontana Lupi, direttrice dell’OTR Mendrisiotto e Basso Ceresio – giovedì nel tardo pomeriggio l’artista italo-svizzero Andrea Mattoni ha “consegnato” il suo capolavoro al “mondo”.
Il direttore del Parco, Andrea Stella, ha per l’occasione ripercorso la lunga cronistoria del progetto. “L’idea, è stata concepita nel 2016 da Marco Torriani; tra svariati disguidi (anche a livello mondiale), finalmente oggi abbiamo la nostra porta d’entrata culturale. Il progetto è stato elaborato grazie alla collaborazione di Patrizia Cattaneo Moresi, direttrice di Artrust, a cui ci siamo rivolti tempo fa proprio perché avevamo un problema con i graffiti abusivi. Lei ci aveva detto: i writer non si possono combattere, devi farteli amici! Ed ecco quindi che Ravo ha realizzato per noi l’opera di Pier Francesco Mola, creando così un museo all’aperto”.
Ravo infine ha dichiarato: “Un’organizzazione impeccabile, visto che siamo all’entrata di una galleria e dunque ho dovuto lavorare in strada! Durante la realizzazione di “Socrate insegna ai giovani la conoscenza di sé” di Pier Francesco Mola sono venuti ad osservarmi anche delle classi. È stato bello poter spiegare loro qualche cosa sia sul famoso artista di Coldrerio, sia sull’opera d’arte e il suo significato. Mi piace trasmettere la mia passione, che nasce dai graffiti, ma poi l’arte mi ha salvato: anche io all’inizio realizzavo opere abusive… poi, dopo l’Accademia, ho deciso di voler trasmettere la bellezza del patrimonio artistico-culturale. Portare queste opere classiche al di fuori delle mura dei musei e farle vedere al mondo è un primo passo nella creazione di quel ponte tra cultura e strada. E ai giovani lo spiego sempre. Forse è un passo verso una giusta direzione”.
Sull’artista
Andrea Mattoni nasce a Varese nel 1981 in una famiglia di artisti. Inizia la sua carriera di writer nel 1995 con il nome d’arte “Ravo”. Pratica l’attività in contemporanea con la frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera dove approfondisce la sua ricerca pittorica e parallelamente il lavoro con le bombolette spray. Il suo interesse crescente per l’arte classica sfocia nel 2016 in un progetto di “recupero del classicismo nel contemporaneo”: l’intento è di ricreare grandi capolavori del passato a spray su muro, rendendoli così accessibili a tutti. Il progetto crea ponti: ponti tra il passato e il presente, ponti tra le istituzioni museali che conservano le opere originali e il territorio, ponti tra lo studioso d’arte e il profano. Ad oggi l’italo-svizzero Andrea Ravo Mattoni è uno dei più importanti e conosciuti artisti contemporanei anche per la sua “missione” che – come detto – consiste nel recupero del classicismo, ossia riproduce capolavori e opere di arte antica all’aperto con il solo utilizzo della bomboletta spray.
Alcune delle sue opere: Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio (ParkinGO di Malpensa), I Due satiri di Pieter Paul Rubens, il Ritratto di uomo con turbante rosso di Jan Van Eyck e La caduta degli angeli ribelli di Bruegel il Vecchio (Strokar a Bruxelles); Giovane orfana al cimitero di Eugène Delacroix (Mur Oberkampf a Parigi); un particolare de Il trionfo di Bacco di Diego Velázquez (Oviedo, Spagna).