Elettricità/ Massimo Cerutti: “Le AIM rincarano, vi dico perché”

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“Le previsioni maturate nel 2021 e all’inizio di quest’anno, mai e poi mai avrebbero potuto lasciarci immaginare uno scenario come quello cui siamo confrontati ora” dichiara a l’Informatore Massimo Cerutti, capo del Dicastero Aziende Industriali a Mendrisio (AIM). Ci accoglie sorseggiando un caffè e poi ci immergiamo – dati e tabelle alla mano – nella realtà in tempesta dell’energia elettrica. Nei giorni scorsi le AIM hanno fissato le nuove tariffe per il 2023 ed il Municipio della Città le ha approvate, annunciando rincari importanti sul prezzo dell’energia elettrica. Anche le AIM del capoluogo, così come molti altri distributori in Svizzera, si trovano ad affrontare la bufera dei prezzi sui mercati dell’energia elettrica. In questo campo, la grande volatilità dei prezzi all’ingrosso si è aggravata generando prezzi fuori controllo che non hanno relazione con i costi di produzione dell’energia. Le cause scatenanti di questa corsa ai rincari per energia e gas vengono addotte alla guerra in Ucraina ed ai problemi che di recente va riscontrando la Francia con alcune delle sue centrali nucleari. Come figura nell’edizione de l’Informatore del 9 settembre scorso, a Mendrisio la forchetta del rincaro per l’energia elettrica-2023 spazia dal 25 al 50% (con una media globale che si situa al 39%). Attraverso le dichiarazioni del municipale Massimo Cerutti cerchiamo di capire cosa accade a Mendrisio per rapporto al resto del Ticino e della Svizzera. Fra l’altro, sul territorio nazionale sono presenti 620 aziende distributrici di energia elettrica.

Con il rincaro fissato per il 2023, come si posizioneranno i prezzi dell’energia elettrica proposti dalle AIM rispetto a quelli delle altre aziende distributrici del Cantone?
A livello ticinese, sulle sette aziende presenti, quella di Mendrisio si posizionerà al terzo posto per prezzi dopo le AMB di Bellinzona e l’AGE di Chiasso. Va detto che ciascuno fa le proprie scelte. Ad esempio, noi per la tariffa sulla rete consideriamo la fascia oraria “20 di sera – 8 di mattina”. Le AMB invece la situano fra le “22 di sera e le 6 del mattino”.

Facciamo qualche esempio pratico di quanto ci costerà l’energia elettrica il prossimo anno…
Seguiamo i parametri ElCom (Commissione federale dell’energia elettrica). Un appartamento di 2 locali con cucina elettrica ed un consumo di 1’600 kWh all’anno (categoria H1) registra un rincaro del 25%. Un appartamento di 5 locali (con cucina elettrica e asciugabiancheria) e dal consumo pari a 4’500 kWh all’anno (categoria H4) subirà un rincaro del 30%. E ancora: un’azienda media del consumo pari a 150’000 kWh/a registrerà un aumento di prezzo pari al 50%. In altre parole, l’appartamento piccolo pagherà 30,84 cts al kWh (che rimane comunque al di sotto della media nazionale che si situa a 31,41); all’appartamento di 5 locali di cui parlavamo prima verrà invece applicata una tariffa di 26,49 cts al kWh (pure sotto la media svizzera di 27,20). Quando citiamo queste tariffe dobbiamo tener conto che comprendono i costi di rete e dell’energia elettrica oltre che le tasse cantonali e federali (in base ai parametri ElCom).
Come possiamo definire o commentare questo aumento?
C’era da aspettarselo perché è quello che sta accadendo con molte materie prime. Rispetto alla situazione generale, l’aumento applicato a Mendrisio è contenuto.
Sarebbe stato notevolmente più alto, ma abbiamo voluto cercare di contenerlo per non gravare troppo sul consumatore finale. Consumatore che negli anni scorsi ha comunque potuto beneficiare di tariffe più basse rispetto ad altri contesti.

Significa che quest’anno i vostri consumatori hanno avuto tariffe vantaggiose rispetto al contesto generale?
Nel 2022 le AIM sono più a buon mercato di tutte le altre aziende elettriche distributrici del Cantone. La nostra è considerata un’azienda molto virtuosa secondo il conteggio ElCom. In effetti quando abbiamo impostato le tariffe sull’energia elettrica dal 2021 al 2022 siamo scesi dal 5% al 10% per i piccoli clienti, dal 7 al 10% per i clienti medi e dal 5 al 7% per i grandi clienti.

Dal 2022 al 2023 come vi siete mossi?
Eravamo coperti per il 70% dell’energia elettrica che prevedevamo servisse. Come si è proceduto negli anni scorsi, abbiamo lasciata in sospeso una finestra del 30%. Non c’è mai stata una simile impennata di prezzi! Con l’evolversi della situazione pensavamo che l’energia potesse tornare ai prezzi normali, invece le tariffe sono lievitate in maniera mai vista. Le AIM sono sempre state gestite molto bene. Il rincaro attuale non avremmo potuto evitarlo a causa del contesto generale e per via di questa finestra del 30% mantenuta in sospeso. In pratica, abbiamo dovuto acquistare la tranche mancante di energia a prezzi alti ed è quel che è capitato anche alle altre aziende distributrici. Le nostre tariffe entreranno in vigore da gennaio 2023. In alcuni Paesi a noi vicini – come ad esempio l’Italia – le nuove tariffe rincarate sono state applicate già dallo scorso mese di giugno.

I rincari sulle materie prime o su alcuni prodotti si moltiplicano (basti pensare alla benzina o alla birra!). Come vede il futuro delle famiglie?
Credo che molte famiglie cercheranno di limitare i consumi ma a dare il buon esempio deve essere la Città, rinunciando ad alcuni atouts. Ho riflettuto ed ho pensato ad alcuni esempi di consumi che si potrebbero ridurre o ai quali si potrebbe rinunciare. Penso all’illuminazione notturna della torre al Centro di Pronto Intervento, alla scelta di proporre la pista del ghiaccio nel Borgo, all’illuminazione notturna esterna di Palazzo comunale e di altri immobili della Città, ma anche alle luci di alcuni edifici ecclesiastici, alle insegne pubblicitarie legate al Comune e si potrebbe anche immaginare un Natale senza esagerazioni dal profilo delle luminarie. Sarà un anno più parsimonioso.

Penuria energetica, il Cantone si organizza
e ipotizza lo Stato Maggiore di Condotta
Mentre proseguono le valutazioni su come affrontare i diversi scenari attesi per l’autunno e l’inverno, il Consiglio di Stato ha deciso in queste ore di attuare alcune misure di risparmio energetico per gli edifici pubblici dell’Amministrazione cantonale. Nel contempo anche i Municipi ticinesi sono stati invitati a valutare l’introduzione di misure volontarie a livello comunale, nel caso in cui ancora non lo avessero fatto. Sul sito web del Cantone è da subito consultabile una pagina tematica, che riassume e completa le informazioni diffuse dalla Confederazione (www.ti.ch/penuria-energetica).
In vista della possibile penuria energetica che potrebbe colpire la Svizzera nei mesi autunnali e invernali, il Consiglio di Stato ha istituito già nello scorso mese di luglio un gruppo di lavoro. Questo organismo è incaricato di monitorare in modo accresciuto l’evolversi della situazione, coordinare la comunicazione e proporre al Governo, in caso di necessità, l’eventuale attivazione dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta. Misure concrete vengono adottate negli edifici pubblici (riscaldamento, illuminazione, aerazione).