
Sono momenti decisivi per il futuro di Presenza Sud a Mendrisio. Ieri sera è stato convocato dal Consiglio parrocchiale il gruppo istituzionale incaricato dal vescovo mons. Valerio Lazzeri (il 4 dicembre dello scorso anno) di cercare una soluzione per il domani del Centro di presenza cristiana, dopo la partenza di don Gianfranco Quadranti e delle suore. “Ci dovranno essere dei chiarimenti, dopodiché, dirò quello che penso” ci spiega il parroco don Claudio Premoli poche ore prima dell’incontro. Quel che è certo è che la prima Messa dopo i due mesi di chiusura del Centro – annunciata per questa domenica 4 settembre – è stata annullata dal parroco e quindi le celebrazioni rimangono sospese. Le porte rimangono dunque chiuse per ora, ma le riflessioni continuano ad essere aperte.
Che cosa è successo in questi due mesi di chiusura del Centro? Cerchiamo di capirlo con l’aiuto di alcuni membri del Gruppo di riflessione “Presenza Sud Futura”, creatosi spontaneamente alcuni mesi fa tra una quarantina di frequentatori del Centro. Ripercorriamo con loro le tappe di quello che sta avvenendo, “lasciandoci guidare da una volontà di trasparenza e non di polemica” ci spiegano. Sono dunque due i gruppi che hanno lavorato quest’estate per cercare una soluzione volta a mantenere in vita Presenza Sud e la preziosa esperienza cristiana, culturale e sociale maturata in questi 40 anni fra le mura dell’edificio di via Manzoni: uno di natura più istituzionale (composto dal parroco, 2 membri del Consiglio parrocchiale, 2 membri del Consiglio di fondazione di Presenza Sud e una sesta persona) e l’altro gruppo – già citato prima – che si è autodefinito “Presenza Sud Futura” ed è nato per riflettere sul percorso compiuto in tutti questi anni e sulle proposte per andare avanti.