Agricoltori al pozzo

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“Martedì mattina in poco più di mezz’ora sono venuti quattro agricoltori e hanno portato via circa 6mila metri cubi d’acqua ciascuno”. Sono preoccupati i rappresentanti della Protezione civile del Mendrisiotto che troviamo sul posto, al vecchio pozzo Sulmoni riattivato nelle ultime ore in zona San Martino a Mendrisio per tamponare almeno in parte l’emergenza siccità sofferta nei campi, nei vigneti, negli orti. Con loro anche il comandante Marco Quattropani. Il temporale di mercoledì sera è stato una benedizione ma rimane l’emergenza che – ora dopo ora – si aggrava in tutta Europa ma a livello cantonale tocca soprattutto il Mendrisiotto. Chi lavora la terra e le piante ha lanciato da giorni l’allarme. Ma come funziona questa opportunità del pozzo? Vi si accede dalla nuova via industriale che collega Mendrisio a Riva San Vitale, poco distante dai cavalli della fattoria Meroni. Una soluzione molto simile è stata adottata da mercoledì mattina anche a Stabio con il pozzo Savoy. “Una cosa del genere non l’avevamo mai vista, neppure nel 2003 quando ci fu quell’estate di grande siccità” è il primo pensiero dei militi impegnati a dar supporto ai coltivatori e viticoltori che giungono, uno dopo l’altro, a riempire d’acqua le loro taniche, botti, autobotti. Questa “chance” è stata voluta e messa in campo dal locale Consorzio depurazione. “In media ognuno si porta via 8 mila litri cubi d’acqua” ci dicono mostrando un elenco compilato con i nomi di chi viene a rifornirsi e le quantità attinte. Anche i privati possono far scorta per salvare qualche pianta in giardino o l’orto di casa. Quest’acqua è a disposizione al solo scopo-irrigazione. Si tratta di acqua non potabile che deriva dal pozzo stesso e non ha niente a che vedere con il Ceresio. “Quella di captare dal lago era una prima ipotesi che è stata scartata per alcune difficoltà nel percorso a derivare l’acqua” ci dicono. Mentre parliamo parte un trattore che traina una cisterna caricata d’acqua, arriva un privato a portar via 4 contenitori pieni e poi si palesa un camion con una cisterna da riempire. Il via-vai è assicurato.
Intanto al pozzo di San Martino, martedì mattina i rappresentanti della PCi e del Consorzio stavano collegando due tubi per poter captare acqua da un’ulteriore vasca da 50 mila litri cubi di capienza, installata dall’esercito. La situazione è grave e martedì il consigliere di Stato Christian Vitta ha visitato alcune aziende agricole e vitivinicole del Mendrisiotto per seguire personalmente l’evolversi della situazione, verificando se le prime misure messe in atto stanno danno risultati. Vitta ha incontrato il presidente della Società agricola del Mendrisiotto Pier-Luigi Jelmini e il presidente dell’Associazione Orticoltori Ticinesi Andrea Zanini. Insieme hanno visitato l’Azienda agricola e vitivinicola Cadenazzi a Castel San Pietro, i vigneti di Pedrinate e la Campagna Adorna. Le misure messe in atto – secondo una nota del Dipartimento delle finanze e dell’economia – stanno funzionando: si può prelevare l’acqua del lago previa autorizzazione delle autorità cantonali e si sono attivati pozzi di captazione in disuso.