• Nonostante gli oltre trenta gradi all’ombra del pomeriggio di domenica 10 luglio, più di un centinaio di irriducibili appassionati della canzone dialettale, hanno assistito sotto il cocente sole estivo alla prima edizione del Festival della Canzone Dialettale Ticinese e Lombarda. La calura non ha certo attenuato le ovazioni che il pubblico ha elargito con entusiasmo a tutti i conconcorrenti. I diversi stili musicali che si sono susseguiti sul palco, hanno dato l’ennesima dimostrazione che i dialetti della lingua lombarda non potranno mai essere relegati a un solo genere. Con testi romantici o dai contenuti satirici, alcuni autobiografici e altri legati a storie locali di tempi non troppo recenti, abbinati ai diversi generi musicali che vanno dalla canzonetta d’osteria al blues ricercato, passando da un classico swing tipico dei vecchi pianobar fino al brano rock piuttosto che alla melodia pop dal retrogusto un po’ vintage, autori, compositori e interpreti hanno dimostrato con i fatti, sul palco, che la canzone dialettale ticinese e lombarda ha ben poco da invidiare ai brani scritti in lingua franca.
Dopo poco più di trenta minuti di consultazione, la giuria ha assegnato il primo posto al lodrinese Kico Gregori con il suo brano “La Television” da egli stesso composto. A seguire, con una meritatissima seconda posizione, Tabaccobruciato (al secolo Giorgio Angelo Cazzola) che ha scritto e interpretato “Al blues del Randa in Panda”, un brano scritto in dialetto dell’Oltrepò Pavese. Terzo posto al cantautore brianzolo Gianfranco Balestrini con “E adess sont chì”. Al termine della consultazione, i giurati hanno deciso all’unanimità di assegnare una menzione particolare a “Me car Milàn” di Valentino Mancino e Aurelio Barzaghi, interpretata magistralmente dal passionale milanese Valentino Mancino.
La risottata offerta dal Comune di Vacallo al termine delle premiazioni, si è subito trasformata in una sorta di “terzo tempo” per artisti e pubblico che capitanati dall’ottantacinquenne Kico Gregori accompagnato dal suo valente armonicista Gecky Muttoni, tra un piatto e l’altro hanno praticamente continuato a cantare di tutto.