Terza corsia dei Tir: un “no” comune per il bene del distretto

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“I Tir in sosta sono costantemente accesi. D’inverno perché fa freddo, d’estate per il motivo contrario. Bisogna effettuare delle scelte affinché nessuno possa più sostare nell’area dedicata alla corsia d’emergenza e faremo di tutto per opporci a questo improponibile progetto”, ha affermato Luca Pagani.

Opposizione. I quattro Comuni maggiormente coinvolti fanno fronte unico contro il progetto elaborato dall’Ufficio federale delle strade EP18 esposto pubblicamente agli albi comunali dal 13 giugno al 12 luglio per ordine del Dipartimento del territorio e del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. A renderlo noto sono stati proprio gli attori coinvolti: Mendrisio, Balerna, Coldrerio e Novazzano che, unitamente e sostenuti dalla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (CRTM), martedì hanno alzato la voce con un obiettivo solo: opporsi alla realizzazione della terza corsia per i Tir.

“Non è accettabile accollarsi anche questo fardello”. Così il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini sul progetto esecutivo denominato “N02.80-Balerna-Mendrisio. Impianti di trattamento delle acque SABA, opere di protezione della falda, ampliamento Viadotto Riale di Villa, corsia veicoli pesanti, pareti foniche” (EP18). Nello specifico il progetto – come detto elaborato dall’Ufficio federale delle strade EP18 esposto pubblicamente agli albi comunali dal 13 giugno al 12 luglio, per ordine del Dipartimento del territorio e per conto del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni – prevede una terza corsia dedicata alla sosta dei veicoli pesanti tra Mendrisio e Balerna, oltre al risanamento della struttura viaria e ad altri interventi, tra i quali opere di protezione della falda, quattro impianti di trattamento delle acque e ripari fonici.
I rappresentanti degli Esecutivi, affiancati dal presidente della CRTM Andrea Rigamonti, presenti martedì, hanno messo in luce che il progetto (la cui realizzazione è prevista tra il 2025 e il 2028) mira di fatto a formalizzare, ampliandola, la situazione priva di base legale che persiste da diversi anni in quella zona.
Il municipale di Coldrerio Michele Piffaretti ha messo in luce che “la Confederazione vuole investire 20 milioni (su un totale di oltre 50) per creare la corsia dei Tir senza neanche entrare in merito al problema” e “digerire la situazione è difficile” ha puntualizzato il sindaco di Novazzano Sergio Bernasconi, tanto che “faremo di tutto per non far realizzare il progetto” è quello che ha sottolineato il sindaco di Balerna Luca Pagani. Che ha poi rilevato come questo progetto è “nato vecchio, è improponibile e fuori luogo!”.
“A nome della CRTM appoggiamo e sosteniamo la causa” ha dichiarato Andrea Rigamonti che poi ha messo l’accento su come il Cantone è ancora “non pervenuto”. Infatti, spiega il presidente della CRTM, abbiamo scritto – a suo tempo – sia al Dipartimento del Territorio, sia al Dipartimento delle Istituzioni, ma “il silenzio è assordante ed è una situazione inaccettabile. Il Mendrisiotto è una zona già martoriata dal traffico e il progetto calato dall’alto da Ustra non è ammissibile. Già superiamo il limite delle emissioni di polveri fini fissati dall’Ordinanza federale più volte all’anno e sostenere la creazione di una corsia in più nel nostro distretto va contro alla logica dell’ambiente, senza dimenticare quella che sarà la lesione del paesaggio…”.
Durante la presentazione per la stampa è stato dunque reso pubblico che “visto che la realizzazione dell’opera farebbe ancora una volta peggiorare la qualità di vita della popolazione del Mendrisiotto, i Municipi e il presidente della CRTM dichiarano la loro ferma opposizione al progetto così come pubblicato e precisano di aver già dato il mandato ad un avvocato con l’intento quindi di impedire che il Mendrisiotto sia ulteriormente penalizzato”. In questi casi – ha specificato Cavadini: “la forma è importante. Siamo gli unici Comuni che possono opporsi al disegno e lo facciamo, per tutta la popolazione del distretto. Sarà difficile ma è un passo che va fatto”.
Non sono però mancate alcune puntualizzazioni. A favore della tesi secondo cui la terza corsia non serve sono state rese note alcune soluzioni. I Centri di dosaggio di Giornico e Roveredo potrebbero e dovrebbero essere sufficienti per togliere il traffico e la colonna di Tir in sosta a Sud. Come pure l’introduzione degli sdoganamenti telematici in uso già a Basilea e alla dogana di Gaggiolo. Quello che però è emerso è che il Mendrisiotto non è stato ascoltato, né dal Cantone, tantomeno che dalla Confederazione. “Per la creazione del centro di Giornico, Comune e Ustra hanno lavorato insieme al fine di trovare una soluzione condivisa per entrambi; perché per noi non è possibile?”, ha evidenziato Rigamonti. Chissà se queste parole verranno ascoltate “dai piani alti”; fatto sta che durante la seduta lunedì sera a Chiasso il Legislativo ha dichiarato e deciso di schierarsi e allearsi al puntuale “no” alla corsia dei Tir e lo farà attraverso una presa di posizione che invierà a tutti gli attori coinvolti.