Non era atteso e non era in programma, ma Alessandro Minelli non è più l’allenatore del Mendrisio. Al suo posto è stato chiamato un tecnico che su quella panchina si era già seduto in più occasioni: Francesco Ardemagni.
La decisione è stata presa dopo l’ottava sconfitta stagionale. Nella giornata di sabato, infatti, i bianconerorossi sono stati battuti per 2-1 dai padroni di casa dell’Hergiswil. Una partita combattuta, una lotta estenuante su di un campo di patate che i momò non sono riusciti a fare loro. Sotto di due reti alla pausa, Castellan e compagni sono rientrati sul terreno da gioco con l’obiettivo di girare il risultato. Dopo appena cinque minuti tutto si è messo sui binari giusti grazie alla prima rete in campionato di Tito Tarchini, bravo a farsi trovare nella posizione giusta dopo una sponda nella sua direzione. Poi, però, nulla è più cambiato. Minelli ha tentato di recuperare lo svantaggio con i cambi, ma le occasioni sprecate e l’espulsione di Thomas Candeloro all’esordio per un fallo di reazione (sostituito dal centrocampista Giona Mazzetti tra i pali) non hanno aiutato. Come durante l’andata, nelle prime tre partite i momò sono passati velocemente dalle stelle alle stalle. Dalle fantastiche vittorie nei due derby stagionali contro la capolista Taverne, alle due sconfitte di fila contro Emmenbrücke ed Hergiswil.
Nonostante la classifica sia ancora corta nel ventre del gruppo, il Mendrisio ha solamente quattro punti di vantaggio sul dodicesimo posto (il primo dei tre che sono sinonimo di retrocessione) occupato dal Novazzano, situazione che certamente è stata uno dei fattori che ha influito sulla scelta. Sulla panchina del Mendrisio Minelli, il cui percorso è comunque stato caratterizzato da qualche assenza di troppo causa infortuni, ha raccolto 22 punti in 16 partite (una media di 1,375 punti a incontro), frutto di sette vittorie, un pareggio e otto sconfitte. Tre sono stati i momenti di gloria più importanti: i due derby, come detto, contro il Taverne (3-2 all’andata con uno splendido gol su punizione di Giovanni Italo nel finale e 2-0 al ritorno in trasferta), e quello contro l’Ascona al Comunale vinto per 5-1, quando i sopracenerini stavano in quel momento guidando la classifica di Seconda Inter.
A sostituire l’ex Team Ticino sarà una vecchia conoscenza del club del Magnifico Borgo: Francesco Ardemagni. Non è mai facile subentrare in corsa e quindi la scelta è ricaduta su qualcuno che sapesse inserirsi nell’ambiente con effetto immediato. Per il 47.enne si tratta della quarta volta su questa panca. Dopo la vittoria del campionato di Seconda Lega nel 2010 con il Balerna, nella stagione 2012/13 “Arde” prese in mano per la prima volta il Mendrisio, fresco dalla separazione con lo Stabio e con il nuovo presidente Karl Engel alla guida del club, conquistando un ottimo quinto posto in Prima Lega. Nei due campionati successivi (2013/14 e 2014/15) concluse poi all’ottavo e al sesto rango.
La sua carriera proseguì a Novazzano, dove nella stagione 2016/17 si laureò campione ticinese di Seconda Lega permettendo ai gialloblù di salire in Seconda Inter. L’anno successivo tornò al Comunale del Magnifico Borgo. L’annata 2017/18 fu la migliore per i bianconerorossi: Ardemagni portò la squadra al terzo posto grazie ai 41 punti conquistati, il record del club in Prima Lega Classic.
Terminata, temporaneamente, la carriera da allenatore, nel 2018 diventò il direttore sportivo del Mendrisio, prima di subentrare, dopo otto partite, all’attuale tecnico del Lugano Mattia Croci Torti. La sua ultima esperienza su quella panchina servì a traghettare alla pausa invernale una squadra in netta difficoltà. Da gennaio 2019 non è più attivo nel mondo del calcio, ma ora si è messo a disposizione per la sua quarta avventura con indosso i colori bianco, nero e rosso. L’obiettivo è certamente risollevare le sorti della squadra in classifica a partire già da sabato, quando alle 16.30 arriverà al Comunale il Perlen-Buchrain.
Risolto il problema della Prima squadra, ora la società penserà pure a quello del settore giovanile, del quale Minelli era il responsabile.