Ha fatto breccia, ma solo a metà, la risoluzione promossa da l’AlternativA di Mendrisio volta a lanciare un segnale contro il potenziamento autostradale concepito da Ustra nel tratto fra Lugano e Mendrisio. Il documento – discusso durante la seduta del Legislativo cittadino dello scorso lunedì – è stato accolto da 25 consiglieri; sono stati 15 coloro che hanno detto “no”, mentre cinque si sono astenuti. L’aula si è divisa: a seguire Sinistra e Verdi è stato il gruppo PLR; le voci contrarie si sono levate dai rappresentanti popolari-democratici, mentre Lega-UDC-UDF ha lasciato libertà di voto.
Nondimeno, a maggioranza, il Consiglio comunale di Mendrisio ha mostrato di non gradire il progetto denominato PoLuMe che immagina un’A2 a sei corsie, intesa come soluzione per rendere più fluidi i transiti nel Sottoceneri. La risoluzione votata si indirizza al presidente del Gran Consiglio Nicola Pini, al direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, ai presidenti di tutte le Commissioni regionali dei trasporti, al direttore dell’Ufficio federale delle strade Jürg Röthlisberger e alla consigliera federale Simonetta Sommaruga, responsabile del Dipartimento competente.
L’aumento della capacità stradale – precisa il testo – non risolverà i problemi di traffico, rischiando al contrario di peggiorarli, con conseguente ulteriore carico per le strade cantonali e comunali. I cantieri, organizzati sull’arco di un decennio, possono mandare in tilt il sistema viario – continua – con effetti negativi su clima, occupazione del suolo e inquinamento atmosferico.
Le tesi, contenute nella dichiarazione – illustrate dalla consigliera Claudia Crivelli Barella (l’AlternativA) che ha invitato il consesso ad alzare la testa e votare la risoluzione – sono state sposate dagli esponenti del PLR che si sono avvicendati alla tribuna. Per Vincenzo Crimaldi che ha evidenziato l’importanza di dare un segnale politico chiaro “la terza corsia non rappresenta una soluzione; attira nuovo traffico invece di ridurlo”. Il collega Tiziano Calderari ha detto che PoLuMe è “l’ennesimo cerotto che ci propongono” e ha sollecitato il Municipio ad agire con più forza verso Cantone e Confederazione manifestando l’opposizione al progetto.
La Lista civica per Mendrisio, con Tiziano Fontana, ha pure manifestato contrarierà al progetto: “i tecnocrati di Ustra – ha affermato – seguono una prospettiva vecchia di decenni”. Questa visione “miope e anacronistica” porterà ancora più traffico ed emissioni inquinanti.
L’alleanza rosso-verde, per voce di Cristina Marazzi Salvoldelli, ha rammentato che PoLuMe richiederà l’investimento di quasi due miliardi di denaro pubblico e immensi sacrifici nei prossimi anni. “È ora invece di adottare misure efficaci e dirottare il traffico pendolare sul trasporto pubblico”.
I mezzi pubblici, ha replicato Roberto Pellegrini (Lega-UDC-UDF), da soli non possono però risolvere i problemi legati al traffico transfrontaliero che attraversa la nostra regione. Il consigliere ha ricordato che l’obiettivo di Ustra rimane quello di fluidificare il traffico lungo l’arteria principale.
Il popolare-democratico Maurizio Agustoni ha evidenziato che una strada a scorrimento veloce deve essere vista come elemento positivo e che una risoluzione non può cambiare le sorti di un progetto: “ai proclami va preferita una strategia comune per il distretto”. La Città è stata chiamata ad assumere il ruolo di capofila e a stilare una lista di opere a favore della mobilità regionale. A titolo d’esempio è stato citato il caso di Airolo che ha ottenuto la copertura dell’autostrada: “bisogna osare e crederci”.
Tutti i relatori, va detto, si sono dichiarati contrari alla prevista creazione di una sosta regolare per i veicoli pesanti, lungo l’autostrada, tra Coldrerio e Chiasso, pure oggetto della dichiarazione discussa durante la seduta. Il risultato finale, alla prova del voto, è stato, come detto, di 25 favorevoli, 15 contrari e 5 astenuti.