Rancatese, classe 1970, poeta vincitore del Premio Svizzero di Letteratura nel 2018, Fabiano Alborghetti è conosciuto anche per essere il Presidente della Casa della Letteratura per la Svizzera italiana. È però con le sue pubblicazioni che è noto al grande pubblico: dalla grande editoria svizzera e italiana alle traduzioni in una decine di lingue.
Un suo intero libro è stato prodotto dalla RSI ed è diventato un radiodramma in sei puntate. A marzo uscirà la sua nuova raccolta di poesie, Corpuscoli di Krause, per l’editore Gabriele Capelli di Mendrisio. Una raccolta completamente diversa e che segna una nuova stagione creativa affrontando temi diversi. “Città, scavi archeologici, fisica quantistica, lutto, il mondo del lavoro, malattia, botanica. Le cose che vivo o che leggo e che hanno trovato la forma della parola” dice a l’Informatore Fabiano Alborghetti, che lascia la forma del romanzo in versi per cimentarsi con poesie brevi. “Solitamente ho una scrittura di largo respiro, romanzi in versi. Diciamo che se fossi un romanziere questi sarebbero racconti, però è poesia”.
Tra le sezioni del libro, una è stata scritta appositamente per l’Ambasciata di Svizzera in Israele. “Nel 2021, ancora in piena pandemia, l’Ambasciata ha contattato diversi esponenti culturali per realizzare uno scritto che fosse d’aiuto alle persone in un momento difficile. È stato poi inviato alla popolazione e ad altre Ambasciate. Questo scritto ho poi deciso di metterlo in apertura di libro”.
Il poeta rancatese raggiunge il pubblico ma non solo attraverso la carta stampata: “Il libro da leggere è un’esperienza personale e intima. Ho voluto creare anche uno spettacolo con una colonna sonora originale per portare le parole aldilà delle librerie o dei salotti. Ricreare un’esperienza di comunità”. La prima presentazione del libro coincide anche con la prima rappresentazione dello spettacolo che sarà il 20 marzo alle 11 al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto. Sul palco, oltre a Fabiano Alborghetti, saranno presenti l’attore Massimiliano Zampetti e il musicista momò Emmanuel Pfirter, chiamato a completare con una esibizione dal vivo la colonna sonora creata dalla nota compositrice italiana Federica Gennai. “Spesso la storia umana è impietosa, ma ogni storia contiene anche poesia. Aldilà degli attriti, del disorientamento, c’è qualcosa che resiste ed è il senso che diamo alla parola noi” conclude Alborghetti. La raccolta sarà in tutte le librerie dal prossimo 14 marzo.