Il castello di Guidini

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Riflettori puntati su Augusto Guidini con l’anteprima del documentario “Il castello della memoria” che verrà proposta ai media questa sera venerdì 18 febbraio all’Auditorio del Teatro dell’Architettura di Mendrisio. Lo firma il regista Olmo Cerri ed è una produzione Célestes Images, in coproduzione con RSI – Radiotelevisione svizzera e Verdiana. L’appuntamento è organizzato dall’Università della Svizzera italiana con l’Accademia di architettura e la Biblioteca dell’Accademia.

Interverranno Christoph Frank, direttore ISA, Silvana Bezzola Rigolini, produttrice RSI, Samanta Gandolfi Branca, produttrice Célestes Images ed il regista Olmo Cerri. Il documentario “Augusto Guidini – Il castello della memoria” verrà in seguito trasmesso questa domenica 20 febbraio su RSI LA 2 in “Sguardi sul mondo”.
Ma chi è Augusto Guidini? Nato nel 1853 a Barbengo in Ticino e scomparso nel 1928 a Milano, Guidini si è contraddistinto nel corso della sua vita per un’intensa attività sociale e politica che ha accompagnato la sua professione di architetto e urbanista. Viene definita come una persona dai mille interessi, eclettica idealista e visionaria. In questo documentario Olmo ne ripercorre le tappe salienti della vita, i viaggi, le opere principali (quelle realizzate ma anche quelle soltanto immaginate), partendo dallo spunto dei lavori di ristrutturazione della sua storica e misteriosa dimora-studio di Barbengo. Augusto Guidini si è mosso in vari ambiti della società, lasciando tracce indelebili e vivendo in prima persona gli effetti degli sconvolgimenti sociali e politici del Risorgimento italiano. Il suo fare architettura non era soltanto una manifestazione artistica ma anche, e soprattutto, una visione civica. È stato membro della commissione conservatrice monumenti di Milano e della commissione delle belle Arti e Antichità, sovrintendente ai restauri della Basilica di Sant’Ambrogio e membro della giuria per la nuova facciata del Duomo di Milano, nel 1886.
Durante gli anni Settanta del XIX secolo, Guidini si inserì professionalmente grazie anche all’allora dominante figura dell’ingegner Mengoni che lo chiamò presso di sé fin dal 1875 come collaboratore nella realizzazione della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Il Guidini fu continuatore dei progetti per completare la piazza del Duomo, dopo la prematura e tragica morte del Mengoni nel 1877. In Svizzera intervenne su Villa Merlina a Lugano trasformata nel grand hotel Splendide sul lungolago, la sede attuale del Liceo di Lugano, l’asilo a Locarno e le tombe di Vincenzo Vela a Ligornetto e Caccia a Morcote.