Ecco il futuro del VC Mendrisio

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Nella fotografia di F. Ossola, da sinistra: Vanoni, Botta, Imboden, Hochstrasser, Aimi, il direttore sportivo Davide Botta, il sig. Morelli per lo sponsor principale Immoprogramm, il presidente del VC Mendrisio Alfredo Maranesi, Aldegheri, Vergobbi, Saligari, D’Amore, Petrogalli.

Il Velo Club Mendrisio è l’unica formazione ticinese presente nella categoria U23 Elite. Il presidente Alfredo Maranesi: “Il nostro obiettivo è quello di ribadire i risultati ottenuti nelle ultime stagioni”.

La presentazione è avvenuta nella sala Deluxe dell’albergo Coronado, gremita in ogni ordine di posti, a conferma della passione che è sempre viva nella città dei due Mondiali, segnatamente il primo del 1971 che diede il “la” al VC di Renzo Bordogna portandolo ai vertici del ciclismo nazionale e internazionale.
D’altronde il Mendrisiotto è rimasto, oggi come ieri, “Terra di ciclismo”. Alfredo Maranesi è una persona sorretta da un grande entusiasmo. Ha gestito con professionalità e competenza, anche in tempi problematici come quelli del coronavirus, la presidenza di una società che si è sempre adoperata intelligentemente in favore dei giovani.

Giovani che a Maranesi stanno molto a cuore:
Certo sarà difficile, per i più giovani, essere subito in vetta alle competizioni. Ma noi investiamo su questi ragazzi per farli maturare in modo che, dopo qualche anno d’appartenenza al Velo Club Mendrisio, siano in grado di compiere con successo il passo da professionista.

Quali sono gli obiettivi stagionali?
Dobbiamo tener presente che la squadra è stata rinnovata al 50 per cento dopo il passaggio al professionismo di diversi corridori (ben 5 di loro ndr). Li abbiamo rimpiazzati con ragazzi della categoria Juniores. Sono tutti al primo anno, ma hanno dalla loro talento e qualità. Per quanto riguarda gli obiettivi punteremo a vincere qualche gara sia a livello nazionale sia internazionale (il VCM può contare sulla forza granitica del gruppo che dispone di 5-6 elementi in squadra da diversi anni). Spero inoltre di riuscire a confermare due o tre corridori in nazionale.

Chi sarà l’uomo di punta?
Partiamo con tutti gli atleti alla pari, sarà la strada, di volta in volta, a dirci chi merita maggior fiducia e aiuto dai compagni. Sarà una squadra combattiva che lavorerà all’insegna del motto “uno per tutti, tutti per uno”.

Come è nata l’idea di affidare il ruolo di DS a un giovane?
Quando Nicoletti mi ha comunicato, a giugno, che gli era stata offerta la possibilità di passare a una squadra Continental, mi sono trovato di fronte al grosso problema della sua sostituzione. Avevamo in squadra Davide Botta, reduce da una splendida stagione, che era candidato al passaggio tra i professionisti. Durante la pandemia Davide aveva seguito i corsi di formazione di direttore sportivo, primo e secondo livello. Ha superato brillantemente anche gli esami del terzo, da qui la mia idea di proporgli un’esperienza come DS. Ha accettato con gioia, ci siamo accordati in due minuti! Gli auguro una carriera di successi, come lo è stato il suo passato di corridore.
Davide ha 24 anni: potrebbe incontrare delle difficoltà?
Nella categoria dei Gruppi sportivi è chiaro che un giovane DS dovrà farsi un po’ di strada. Però ha il mio pieno supporto, in tante gare saremo assieme. Davide è sicuramente in grado di introdursi senza problemi, sono convinto che riuscirà a ottenere pure la fiducia degli altri colleghi: il fatto che abbia militato nel Team Colpack gli ha indubbiamente permesso di acquisire la necessaria esperienza.

Alla presentazione erano presenti gli sponsor e, per la città di Mendrisio, Massimo Cerutti, grande appassionato di ciclismo: un segnale molto importante. Il municipale ha assicurato un concreto sostegno della città.