“Il mio sogno nel cassetto è quello di poter creare una struttura di accoglienza diurna fra Mendrisio e Chiasso. Tipo la mensa del Centro sociale Bethlehem che funziona da anni a Lugano. La vorrei realizzare in collaborazione con i servizi sociali pubblici di Chiasso e Mendrisio e con le altre organizzazioni sociali presenti sul territorio”. È la prima volta che fra Martino Dotta, direttore della Fondazione Francesco per l’aiuto sociale, esprime senza mezzi termini la volontà di espandere l’aiuto sociale al Mendrisiotto, terra di confine dove – in particolare nell’area di Chiasso – si concentrano molte famiglie o persone sole che sono sostenute dai contributi pubblici dell’Assistenza; i dati forniti ogni anno dal Comune in questo ambito registrano percentuali sempre consistenti.
Per la verità, il frate cappuccino non svela solo il suo auspicio di poter radicare nel Mendrisiotto una mensa sociale, ma lascia intendere che ci sono già due proposte di location segnalate sul territorio: “una a Chiasso ed una a Mendrisio e sia l’una che l’altra soluzione potrebbero far diventare operativo in tempi brevi il progetto, qualora dovesse concretizzarsi” annota fra Martino. Significa che sono strutture che già rispondono in buona parte alle esigenze prese in considerazione. Con le due proposte dove ci situiamo di preciso? “È prematuro…” sospira fra Martino che per ora non può aggiungere ulteriori dettagli.
L’aiuto sociale promosso dalla Fondazione Francesco mira a creare una rete di solidarietà differenziata. Si parla di accoglienza diurna e notturna a seconda delle tre strutture di accoglienza collettiva già operative o in cantiere. Facciamone il punto! “Procedono bene i lavori di ristrutturazione della Masseria a Cornaredo dove – dal prossimo anno (il 2023) – verrà trasferita la mensa sociale di Lugano (e cioè l’attuale Centro Bethlehem). Diciamo che il cantiere alla cittadella sociale della Masseria procede secondo programma e avanza anche la campagna di raccolta fondi per sostenere questo progetto” riferisce il frate. Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia, a Locarno Casa Martini “si avvicina al pieno regime: intendo dire che è molta la richiesta di presenza sia diurna che notturna”.
Inoltre la Fondazione sta cooperando alla realizzazione del progetto del Centro di accoglienza al Suu di Bombinasco nel Malcantone con una lenta fase di avvicinamento per la ristrutturazione. Dare ascolto ai bisogni della gente, coordinare i progetti e nello stesso tempo sensibilizzare chi può offrire sostegno a questa rete che guarda alle persone che in Ticino attraversano un periodo di difficoltà che può essere dovuto alla perdita del lavoro, a un divorzio, una malattia, un fallimento finanziario oppure alla solitudine. A fra Martino chiediamo come sono i bisogni oggi, dopo due anni di pandemia? “Constatiamo un aumento delle presenze e delle sollecitazioni nei nostri centri. La pandemia ha lasciato il segno. Soprattutto vediamo crescere le richieste di pasti pronti sia a mezzogiorno che alla sera e notiamo che c’è un grande bisogno di socializzazione”.
La Fondazione Francesco per l’aiuto sociale è stata costituita l’11 ottobre del 2016. Non ha finalità lucrative ed è riconosciuta dalla Divisione cantonale delle contribuzioni come ente di pubblica utilità. Per rendere concreti i suoi progetti non sollecita contributi pubblici bensì fa capo a donazioni private.
Per informazioni e offerte si può scrivere a info@fondazionefrancesco.ch