
Il Consiglio federale ha tirato le somme: conclusa la fase di consultazione con i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari e le associazioni, il Governo ha adottato una serie di provvedimenti contro la diffusione del Coronavirus. Quarantena dei contatti e obbligo di telelavoro resteranno in vigore fino alla fine di febbraio.
A partire dal 31 gennaio, la validità dei certificati Covid verrà ridotta a 270 giorni. A fine febbraio, come detto, cadrà l’obbligo di telelavoro e la quarantena per i contatti di persone contagiate dal virus.
Continuano invece ad essere valide sino alla fine di marzo una serie di altre misure: parliamo della ormai nota regola del 2G e 2G+ per accedere a determinati spazi interni e di quella 3G per manifestazioni all’aperto con più di 300 persone, dell’estensione dell’obbligo di indossare la mascherina al chiuso e dei limiti imposti agli incontri privati.
Il settore turistico beneficerà delle novità decise mercoledì a Berna: a partire da domani, in effetti, per entrare in Svizzera coloro che sono vaccinati o che possono dimostrare di essere guariti non saranno più tenuti a esibire anche un tampone negativo. Per gli altri l’obbligo del test rimane tuttavia invariato.
Tra le comunicazioni giunte dall’Esecutivo federale figurano anche le priorità relative ai test PCR che mettono al primo posto le persone a rischio con sintomi oppure entrate in contatto con una persona risultata positiva al test. Il cambiamento di strategia coincide con la capacità dei laboratori fortemente sollecitati.
Nell’ottica di sgravare ulteriormente i centri di analisi, a partire da lunedì prossimo, 24 gennaio, sarà sufficiente, provvisoriamente, un test antigenico rapido positivo per ottenere un certificato di guarigione – valido unicamente sul territorio svizzero – per una durata di 270 giorni.
La posizione cantonale
Il Governo ticinese aveva espresso a inizio settimana considerazioni di segno diverso in risposta alla consultazione federale. Il Consiglio di Stato si era detto favorevole alla proroga delle disposizioni in vigore, chiedendo tuttavia una rivalutazione alla fine di febbraio. Criticità erano state rilevate in merito all’obbligo di telelavoro e all’attuazione di controlli sul rispetto delle limitazioni per manifestazioni private.
L’Esecutivo cantonale aveva invece giudicato favorevolmente la riduzione della validità del certificato Covid, così come un’ulteriore estensione dell’obbligo di mascherina e l’assegnazione di priorità per l’accesso ai test, considerata l’attuale forte pressione sulle capacità diagnostiche, cagionata dalla diffusione della contagiosissima variante Omicron.